il Punto Coldiretti

Approvata direttiva europea su monitoraggio e resilienza del suolo

Dopo un lungo percorso di preparazione, il 23 ottobre u.s. il Parlamento europeo ha approvato la Direttiva sul monitoraggio e resilienza del suolo. La Direttiva consente di iniziare a costruire un quadro comune per il monitoraggio della salute del suolo in Europa con l’obiettivo di migliorare la resilienza del suolo attraverso la sua gestione sostenibile, il contrasto al consumo di suolo e la gestione dei siti contaminati.
Per l’Italia sia avvia il lavoro per la costruzione del sistema nazionale per la gestione del monitoraggio, dei campionamenti, delle analisi e la gestione dei flussi di informazioni e dei dati. La Direttiva europea per il monitoraggio e la resilienza del suolo, approvata dal Parlamento europeo il 23 ottobre 2025, si pone come obiettivo quello della creazione di un quadro comune per valutare la salute dei suoli in tutta l’UE, stabilire pratiche di gestione sostenibile e gestire i siti contaminati, con l’ambizioso traguardo di avere suoli sani entro il 2050. La normativa prevede che gli Stati membri monitorino la salute dei suoli con metodi standardizzati e creino un elenco dei siti potenzialmente contaminati (entro dieci anni dall’entrata in vigore della legge). Per la gestione dei siti contaminati saranno adottate misure per contrastare i rischi inaccettabili per l’ambiente e la salute umana.
La direttiva non intende imporre nuovi obblighi diretti ai singoli agricoltori o silvicoltori, ma si impegna a fornire loro supporto, formazione e consulenza per migliorare le pratiche di gestione del suolo. Per quanto riguarda i contaminanti da monitorare, si considerano anche quelli emergenti come alcuni prodotti fitosanitari e alcuni tipi di PFAS. La direttiva dovrà essere recepita dagli Stati membri, adattandola alla normativa nazionale.
L’Italia, come gli altri Stati membri, dovrà attuare un piano nazionale per il monitoraggio e la gestione dei suoli secondo le nuove regole europee. Sarà necessario creare un elenco di siti potenzialmente contaminati e stabilire le misure necessarie per il loro risanamento oltre a dare maggiore impulso alla diffusione di pratiche agricole più sostenibili per migliorare la salute dei suoli e contrastare il degrado. La Coldiretti sollecita da anni un provvedimento che metta fine al consumo del suolo per cui la direttiva rappresenta uno strumento importante per proteggere il territorio benché non abbia introdotto una norma che vieti che un terreno agricolo possa essere destinato ad usi diversi. L’effetto del consumo di suolo è stato devastante non solo per la produzione agricola, ma anche per il dissesto idrogeologico aggravato dalla mancanza del presidio che gli agricoltori garantiscono in termini di tutela e valorizzazione dell’ambiente. La direttiva ha, quindi, un impatto rilevante sull’agricoltura, con implicazioni per le pratiche agricole sostenibili, la riduzione del consumo di suolo e la lotta contro la perdita di biodiversità del terreno, ma nella fase di applicazione richiede coerenza tra le politiche ambientali e gli strumenti finanziari della PAC per supportare le imprese agricole rispetto agli impegni a loro richiesti.

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