il Punto Coldiretti

Approvata la risoluzione per garantire le risorse idriche nei campi

La Commissione agricoltura al Senato ha approvato una risoluzione che chiede al Governo di assicurare le risorse necessarie all’irrigazione dei campi nell’ambito della transizione dal sistema del deflusso minimo vitale al deflusso ecologico rispetto alle riserve idriche italiane.

Il documento impegna il Governo a realizzare un monitoraggio completo delle portate dei corsi d’acqua e dei bacini con l’impatto su ambiente e sistemi produttivi per aumentare la resilienza ecologica ed economica del Paese. La risoluzione della Commissione sostiene inoltre  la regolamentazione dei consumi idrici nazionali con la realizzazione e la gestione di bacini di accumulo e l’attuazione di una politica di intervento sui consumi domestici per sostenere il risparmio idrico ed energetico.

Una direzione strategica fondamentale in uno scenario in cui i cambiamenti climatici hanno modificato soprattutto la distribuzione temporale e geografica delle precipitazioni tanto che la siccità è diventata la calamità più rilevante per l’agricoltura italiana con danni stimati in media in un miliardo di euro all’anno soprattutto per le quantità e la qualità dei raccolti. Il taglio delle precipitazioni riguarda tutta l’Italia da nord a Sud e in Pianura Padana minaccia oltre il 30% della produzione agricola nazionale, fra pomodoro da salsa, frutta, verdura e grano, e la metà dell’allevamento nazionale.  A preoccupare è anche l’innalzamento dei livelli del mare in Italia con l’acqua salata che sta già penetrando nell’entroterra bruciando le coltivazioni nei campi e infiltrandosi lungo i costi dei fiumi.

“Per risparmiare l’acqua, aumentare la capacità di irrigazione e incrementare la disponibilità di cibo per le famiglie abbiamo elaborato e proposto per tempo un progetto concreto immediatamente cantierabile” afferma il Presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare che “si tratta di un intervento strutturale reso necessario dai cambiamenti climatici caratterizzati dall’alternarsi di precipitazioni violente a lunghi periodi di assenza di acqua, lungo tutto il territorio nazionale.

Il progetto – continua Prandini – prevede la realizzazione di una rete di bacini di accumulo con basso impatto paesaggistico e diffusi sul territorio, privilegiando il completamento e il recupero di strutture già presenti, progettualità già avviata e da avviarsi con procedure autorizzative non complesse, in modo da instradare velocemente il progetto e ottimizzare i risultati finali.

L’idea – conclude Prandini – è di “costruire” senza uso di cemento, in equilibrio con i territori, laghetti che conservano l’acqua per distribuirla in modo razionale ai cittadini, all’industria e all’agricoltura, con una ricaduta importante sull’ambiente e sull’occupazione”.

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