il Punto Coldiretti

Approvato l’uso d’emergenza del dimetoato contro la mosca dell’olivo

E’ stata accolta, con decreto del Ministero della Salute, la richiesta di Coldiretti relativa alla all’uso d’emergenza del Dimetoato autorizzato, per un periodo massimo di 120 giorni, per la lotta alla mosca dell’olivo (Bactrocera oleae). I trattamenti sono consentiti dal 1° luglio 2020 al 28 ottobre 2020.

Nell’immaginario collettivo delle tipicità italiane ci sono tantissime eccellenze del Made in Italy e l’olio extra-vergine di oliva è una delle più prestigiose. L’olivicoltura italiana oltre a rappresentare l’Italia nel mondo sul piano della produzione di un alimento tipico della cucina italiana e della dieta mediterranea e assolve anche una funzione ambientale e paesaggistica che, in alcuni contesti, diventa addirittura prevalente rispetto a quella produttiva (pensiamo all’immagina turistica della Puglia, della Calabria o della Toscana).

Siamo il secondo paese al mondo per ettari e produzione, con una media che oscilla fra 400.000 e 500.000 tonnellate di olio prodotto ogni anno. In Italia sono attualmente coltivati circa 1.164.000 ettari di olive (analisi Coldiretti su dati Istat) con Puglia, Calabria e Sicilia come regioni che presentano la maggiore superficie investita.

Oltre al gravissimo problema della Xylella fastidiosa (il batterio che sta devastando gran parte degli ulivi secolari del Salento), dal 2020 la revoca della sostanza attiva dimetoato – che da quasi 40 anni ha rappresentato il cardine per la difesa contro la mosca dell’olivo (Bactrocera oleae) in assenza di prodotti fitosanitari di parie efficacia – profila una situazione estremamente negativa per quanto concerne le aspettative di raccolta.

La mosca dell’olivo è considerata l’avversità più importante a carico di tale coltura, nelle regioni in cui è presente, arrivando a condizionare sensibilmente l’entità e la qualità della produzione nella maggior parte dell’areale di coltivazione.

I danni causati sono di due tipi: quantitativo e qualitativo. Sotto il profilo quantitativo, il danno è causato dalle larve di seconda età e, soprattutto, di terza età e consiste nella sottrazione di una parte considerevole della polpa con conseguente riduzione della resa in olio. Una parte della produzione si perde anche a causa della cascola precoce dei frutti attaccati. Nelle olive da mensa, invece, il danno si estende anche alle punture sterili in quanto deprezzano la materia prima fino a causarne lo scarto dalla linea di produzione.

La Bactrocera è un dittero appartenente alla sotto famiglia dei Dacinae; in Italia si riscontrano in genere da 3 a 5 generazioni, ma in molte annate si può avere anche una sesta generazione, che si sviluppa in primavera sulle olive non raccolte rimaste sull’albero.

Il dimetoato ha rappresentato, per molti anni, il principo attivo cardine per la lotta alla mosca dell’olivo ed era presente anche nei disciplinari di produzione integrata con un limite massimo di due trattamenti all’anno: circa i 2/3 della superficie destinata ad olivicoltura è difesa con tale principio attivo. Con l’uscita del dimetoato rimangono pochi principi attivi efficaci contro la Bactrocera (acetamiprid, fosmet, piretroidi), caratterizzati pero’ da una efficacia media inferiore a dimetoato. Il Dimetotato é un acaricida, geodisinfestante e insetticida attivo per contatto e per ingestione. È caratterizzato da un’elevata azione citotropica, per cui penetra con facilità all’interno dei tessuti vegetali trattati e si trasferisce, entro certi limiti, per via sistemica anche nei tessuti non trattati compensando eventuali deficienze di deposito dell’insetticida.

In letteratura, si evidenzia che, essendo assorbito rapidamente, non danneggia gli insetti utili e non è più dilavabile dopo poche ore dal trattamento. Inoltre, essendo altamente idrosolubile, quando impiegato in olivicoltura, viene allontanato con le acque di lavaggio, pertanto viene raramente riscontrato nelle analisi dell’olio ottenuto.

L’eliminazione del dimetoato, in olivicoltura, apre una nuova criticità per il controllo del fitofago chiave di questa coltura contro la quale è largamente utilizzato sia per la sua efficacia (in particolare per quegli attacchi che dovessero manifestarsi repentinamente) che per i costi contenuti, per la facilità di distribuzione (a tutto albero) e la sua forte idrofilia che assicura, se ben utilizzato, un olio privo di residui.

In assenza del dimetoato la lotta dacidica dovrebbe essere effettuata con strategie alternative che modificano le abitudini degli olivicoltori attraverso un approccio più complesso e meno efficace, ricorrendo a quei principi attivi utilizzabili per i trattamenti larvicidi contro la mosca delle olive, quali Deltametrina (non consentita dai disciplinari regionali di produzione integrata per la difesa della mosca, benché esista un formulato commerciale autorizzato il Decis evo), Acetamiprid e Fosmet, nonché con prodotti per la lotta adulticida (consentita in agricoltura biologica), quali Spinosad e cattura massale.

In merito alla efficacia del dimetoato nella lotta alla mosca dell’olivo, vale molto la storicità e le esperienze degli olivicoltori italiani nel contenimento del parassita, da quando nel lontano 1981 è stato registrato in Italia per la prima volta. E’ infatti l’unico prodotto usato nella lotta a tale parassita sull’olivo che ha sistemia locale nella drupa, permettendo al principio attivo di penetrare nel primo strato della oliva e riuscendo a colpire le larve appena penetrate. Questo ha permesso al dimetoato di ottenere la fiducia degli olivicoltori soprattutto per la sua capacita’ di avere elevata efficacia anche con ovideposizioni avvenute e presenza di giovani larve all’interno dell’oliva.

In conclusione, al fine di non compromettere la strategia di difesa fitosanitaria di una coltura che rappresenta l’Italia nel mondo ed evitare di mettere a rischio l’intero comparto olivicolo italiano, in attesa che arrivino sul mercato soluzioni alternative innovative di pari efficacia che sono ancora in corso di sperimentazione, Coldiretti esprime soddisfazione per il provvedimento che consente di ricorrere, ancora in questa campagna olivicola, alla sostanza attiva.

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