il Punto Coldiretti

Approvato per il riso l’uso d’emergenza del Florpyrauxifen-benzyl

Il Ministero della Salute ha accolto la richiesta di Coldiretti per l’uso d’emergenza di un formulato a base della sostanza attiva Florpyrauxifen-benzyl per il riso che presenta un meccanismo d’azione alternativo per il controllo di specie sensibili di infestanti graminacee, giavoni, ciperacee, alismatacee ed infestanti a foglia larga.

In particolare, controlla quelle specie che hanno sviluppato tolleranza/resistenza ad altri principi attivi: inibitori ALS, inibitori ACCase e sostanze quali propanile e quinclorac. Può, quindi, essere impiegato come nuovo strumento per la gestione della resistenza agli erbicidi nel riso.

Tale erbicida fogliare selettivo di ultima generazione è efficace su specie molto sensibili come Alisma plantago-aquatica (Cucchiaio), Ammannia coccinea (Arnmania), Bidens spp. (Forbicine d’acqua), Heteranthera limosa (Eterantera limosa), Heteranthera reniformis (Eterantera reniforme), Lindernia dubia (Vandellia delle risaie), Murdannia keisak (Erba miseria delle risaie); specie sensibili quali Cyperus difformis (Zigolo delle risaie), Echinochloa crus-galli (Giavone comune), Echinochloa spp. (Giavoni “bianchi”), Schoenoplectus mucronatus (Quadrettone) da seme; specie moderatamente sensibili come Butomus umbellatus (Giunco fiorito), Echinochloa spp. (Giavoni “bianchi”), Schoenoplectus mucronatus (Quadrettone) da seme.

Il riso è, tra le colture, una di quelle più penalizzate dal processo di revisione comunitario delle sostanze attive in quanto a causa dei criteri più restrittivi introdotti dal reg. CE 1107/2009 è quella che registra maggiori vuoti nella difesa fitosanitaria non essendo nel frattempo stati autorizzati nuovi principi attivi che sostituissero quelli eliminati. Per questo, è importante aver ottenuto il decreto di autorizzazione all’uso d’emergenza del Florpyrauxifen-benzyl, sul quale la società produttrice ha un procedimento di valutazione in corso presso l’UE, per la registrazione definitiva.

La superficie a riso ammonta a di 221.000 ettari con un lieve aumento dell’1,3% rispetto al 2018 ( 217.195 ha) ma con una riduzione del 4,5% rispetto al 2017 (229.547 ettari) sulla quale ha certamente inciso la mancata autorizzazione in deroga di tre formulati che hanno avuto un ruolo strategico nella lotta fitosanitaria alla coltura (propanile, quinclorac e triciclazolo).

A livello europeo, l’Italia è seguita, sul piano della produzione, da Spagna (30% della produzione europea) e, con quote nettamente inferiori, da Grecia, Portogallo e Francia (rispettivamente 8%, 6% e 4%).

Risulta importante tutelare, pertanto, la competitività di una coltura che ha un ruolo chiave nell’economia e nella conservazione di vaste aree del territorio anche sotto il profilo della biodiversità visto che le risaie sono fondamentali per la sopravvivenza di molte specie ed organismi.

In particolare, il riso migliora sensibilmente la sostenibilità ambientale e ha un’importanza fondamentale per il mantenimento di alcuni ecosistemi, per la qualità delle acque e la lotta contro la salinizzazione dei terreni. Il valore ecologico e naturalistico delle risaie è, inoltre, funzionale alla struttura e gestione dei campi, del paesaggio e della rete idrica associati.

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