il Punto Coldiretti

Fitosanitari, il nuovo Piano d’azione sarà approvato entro l’anno

Proseguono i lavori per l’aggiornamento entro l’anno del Pan, il Piano d’Azione Nazionale per l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari. Il testo del documento dovrà essere sottoposto a consultazione pubblica su Internet, rivisto ancora una volta dalle Amministrazioni competenti e poi approvato.

La riforma della Pac post 2020 offre delle notevoli potenzialità per rafforzare l’armonizzazione e l’attuazione della direttiva sull’uso sostenibile dei PF inserendo, ad esempio, il principio della difesa integrata, tra i criteri di gestione obbligatoria della condizionalità. Un tema centrale che dovrebbe affrontare il Pan è quella dei trattamenti effettuati in aree dove sono presenti abitazioni al fine di tutelare al massimo i residenti.

Il Mipaaft ha evidenziato come la direttiva 2019/782/CE abbia introdotto due indicatori di rischio armonizzato per valutare l’impatto concreto dei Pan nei diversi Stati membri. Uno basato sul pericolo delle sostanze attive immesse in commercio e l’altro, sul numero di autorizzazioni di s.a. classificate in base al pericolo. In questo secondo, viene considerato anche l’impatto determinato dal numero di usi d’emergenza concessi ai sensi dell’art.53 del reg. CE 1107/2009.

In merito Coldiretti, ha evidenziato, come l’Italia sia costretta a ricorrere a tale strumento perché le nostre produzioni sono le più colpite da avversità e parassiti anche a seguito del cambiamento climatico e si riscontrano vuoti importanti nella difesa fitosanitaria visto che il processo di eliminazione delle sostanze attive non rispondenti più ai criteri di selezione dell’Ue è più rapido del procedimento di autorizzazione all’immissione in commercio delle nuove sostanze alternative. Coldiretti ha, quindi, chiesto di al Mipaaft di lavorare parallelamente al Pan a soluzioni per velocizzare le procedure di autorizzazione all’immissione in commercio di sostanze attive a basso impatto ambientale e per la salute umana.

Il nuovo Piano, nell’ottica del Mipaaft, punta a raggiungere alcuni obiettivi quantitativi tramite l’adozione di misure che siano supportate dalla Pac e dai Psr: in particolare, un aumento della superficie coltivata con produzione integrata certificata tramite il Sqnpi, una riduzione dell’immissione in commercio di alcune categorie di sostanze attive; una riduzione della presenza nelle acque superficiali di alcune sostanze attive.

Si stanno studiando le possibili sinergie tra il Pan e la riforma della Pac post 2020 ricorrendo alle misure agro-climatico-ambientali, alla previsione di possibili incentivi all’ acquisto di macchine irroratrici, alle misure di formazione degli utilizzatori professionali e della consulenza aziendale, alle misure di informazione e sensibilizzazione, nonché di aumento delle superfici ad agricoltura biologica.

Le misure dovranno avere carattere volontario e saranno inserite nella strategia nazionale della futura Pac primo e secondo pilastro. In tal senso, la Rete Rurale nazionale ed il Crea possono svolgere un ruolo centrale di raccordo tra le diverse politiche poste in atto.

A proposito della formazione degli operatori che effettuano i trattamenti, su cui bisogna lavorare ancora più intensamente, il Mipaaft ha disegnato un Paese a due velocità con le Regioni del Mezzogiorno che non hanno per lo più attivato i corsi per il rilascio dei patentini. A fronte di una stima di circa un milione di patentini che dovrebbero essere rilasciati considerando anche che non tutti coloro che fanno i trattamenti sono imprenditori agricoli, ne risultano soltanto 441.316 sebbene si riscontri un aumento rispetto al 2016 (339.148 ).

La maglia nera tra le regioni del Sud va alla Calabria con 6000 patentini rilasciati a fronte di 120.000 circa imprese agricole. Altro aspetto per il quale il Pan non sta funzionando, in assenza di un sistema di incentivi è il controllo funzionale sulle macchine irroratrici due terzi delle quali devono ancora essere sottoposte a controllo.

Il Mipaaft ha concluso che il Pan è stato applicato poco e male in quanto non c’è stata una comunicazione istituzionale capillare presso le amministrazioni locali ed i cittadini, in merito agli adempimenti ma anche agli sforzi che le istituzioni e l’intero mondo produttivo agricolo stanno effettuando per aumentare sempre più lo standard qualitativo del settore primario a tutela dei consumatori, dei cittadini e dell’ambiente.

Le conclusioni sono state che nel Pan si ripongono aspettative eccessive trattandosi alla fine di un atto programmatorio di indirizzo, in quanto alcune problematiche specifiche possono essere risolte solo con strumenti normativi e programmatici più appropriati. Il Mipaaft, inoltre, ha evidenziato come la sostenibilità nell’uso dei fitosanitari non si realizza con restrizioni e divieti – come più volte Coldiretti ha sostenuto nelle diverse sedi – né si possono attendere risultati a breve termine in quanto si richiede una fase lunga di cambiamento comportamentale da parte chi impiega i fitosanitari.

Gli agricoltori devono essere destinatari di misure di formazione e di attività di consulenza mirate perché solo in questo modo si garantisce la migliore gestione dei prodotti. Il Pan deve essere divulgato non solo presso gli operatori ma anche presso i consumatori che devono essere consapevoli del rigore con cui sono impiegati tali prodotti.

Infine, Coldiretti ha richiamato le istituzioni presenti, tra cui la rappresentante della Commissione Ue, sull’importanza di avviare campagne di informazione istituzionale sui progressi ed i primati raggiunti dall’agricoltura nel campo dell’uso sicuro dei prodotti fitosanitari al fine di evitare che tra i consumatori si creino inutili allarmismi.

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