il Punto Coldiretti

Legge biologico, ora accelerare l’iter al Senato

L’appello della Coldiretti è: fare presto. Dopo l’approvazione da parte della Camera, il 9 febbraio, del disegno di legge per lo sviluppo e la competitività della produzione agricola e agroalimentare con metodo biologico (21 articoli), il provvedimento prosegue l’iter al Senato. “Con gli acquisiti di prodotti bio Made in Italy che nel 2021 hanno sfiorato il record di 7,5 miliardi di euro di valore, tra consumi interni ed export, mai come in questo momento storico – ha detto il presidente della Coldiretti, Ettore Prandini – abbiamo bisogno della legge sul biologico e per questo occorre ora accelerare l’iter al Senato”.

Si tratta di un provvedimento finalizzato a sostenere lo sviluppo delle produzioni bio in linea con le strategie del Farm to Fork nell’ambito del Green Deal, della Pac e del Pnrr che ha stanziato 300 milioni per contratti di filiera e distretti biologici.
Numerose le novità che il ddl introduce. In primo luogo il marchio bio fortemente voluto dalla Coldiretti per distinguere i prodotti ottenuti dal materie prime made in Italy. Per favorire la tracciabilità è previsto anche l’utilizzo di sistemi informatici con l’impiego di piattaforme digitali per garantire informazioni dettagliate su provenienza e qualità.
Con una delega al Governo si punta alla revisione del sistema dei controlli. Misure poi per agevolare la conversione al biologico e sostenere l’interprofessione.

Viene istituito un Fondo per lo sviluppo della produzione bio per finanziare il Piano di azione nazionale e il Piano delle sementi. Sostegno alla ricerca, allo sviluppo delle filiere e dei bio distretti che potranno avere una funzione importante anche per promuovere attività multifunzionali collegate alla produzione bio, dalla vendita diretta ad agriturismo e pescaturismo. Si tratta comunque di interventi utili e urgenti anche perché il 1° gennaio è entrato in vigore il nuovo regolamento europeo. La legge, ribadisce la Coldiretti, oggi è necessaria.

Sul biodinamico si è consumata una polemica che ha messo a rischio l’approvazione del ddl. Le imprese biodinamiche devono comunque essere iscritte tra quelle bio. Il fatto che utilizzino prodotti giudicati “strani” non giustifica però gli attacchi denigratori che le hanno investite. Sono aziende che nelle loro pratiche quotidiane mettono particolare cura alla fertilità dei suoli e alla biodiversità dell’ambiente e che riescono a portare sul mercato prodotti particolarmente apprezzati dai consumatori; meritano pertanto il rispetto che è dovuto a tutti gli imprenditori agricoli.

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