il Punto Coldiretti

Lotta alla Peronospora del tabacco, ok a un nuovo formulato a base di Zoxamide ed Oxathiapiprolin

Il Ministero della Salute ha accolto la richiesta di Coldiretti ed ha autorizzato l’uso d’emergenza di un formulato a base di Zoxamide e Oxathiapiprolin per la lotta alla Peronospora tabacina su tabacco. I trattamenti sono consentiti dal 21 maggio al 17 settembre 2020.

Si tratta di un fungicida di ultima generazione a basso impatto ambientale e per la salute umana, già autorizzato su vite. Su tabacco, in etichetta, è riportato che occorre effettuare un massimo di 2 applicazioni, per anno, ad intervallo di 7-10 giorni, rispettando l’intervallo piu’ breve in caso di elevata pressione del patogeno e condizioni climatiche favorevoli al suo sviluppo. Le sostanze attive di cui è composto il formulato, sopra indicate, avendo un diverso meccanismo d’azione, rappresentano una buona soluzione per prevenire o ritardare l’insorgere di resistenze.

E’ noto come la coltura del tabacco sia altamente sensibile a diverse malattie fungine, tra le quali la più importante e dannosa è proprio la Peronospora tabacina che si evidenzia con maggiore frequenza in annate con primavere-estati caldo-umide e/o con piogge persistenti. Il cambiamento climatico in atto non ha fatto che peggiorare la situazione. La malattia interessa le piante durante l’intero ciclo vegetativo con aspetti sintomatologici diversi a seconda dell’età e della robustezza delle piante stesse.

L’infezione primaria avviene a partire dalle prime foglie basali che, risentendo più delle altre degli schizzi di pioggia dal terreno, rimangono umide più a lungo creando quel microambiente altamente favorevole all’instaurarsi della malattia; ad essa seguono di solito le infezioni secondarie in cui il patogeno si moltiplica in accordo con l’andamento stagionale.

La sintomatologia più frequente consiste in diffuse decolorazioni dei lembi fogliari che confluendo rapidamente portano alla marcescenza dell’intera foglia; tali decolorazioni poi si diffondono gradualmente a tutte le foglie, determinando da un lato l’immediato rallentamento dello sviluppo della pianta e dall’altro la necrosi delle stesse foglie, le quali con il passare del tempo si riempiono di fori fino a lacerarsi completamente.

E’ ovvio che in tali condizioni la raccolta delle foglie è compromessa e, a seconda della gravità dell’attacco, il danno sulla produzione è quantificabile in una percentuale variabile tra il 30% ed il 100 %.

Il prodotto fitosanitario in oggetto è stato sperimentato nel 2018 e nel 2019 in prove di campo di efficacia e di selettività sulla coltura del tabacco per la lotta alla Peronospora tabacina ed ha fornito risultati lusinghieri nel contenimento della malattia, anche in annate molto difficili, come quella del 2018, in un programma di interventi volto ad evitare o a limitare fortemente, l’impiego di formulati contenenti ditiocarbammati.

E’ noto come la famiglia chimica dei ditiocarbammati sia da tempo sotto osservazione a livello regolatorio in tutto il mondo e specialmente nell’Unione Europea, sia per l’impatto ambientale negativo su alcuni organismi utili (es. acari fitoseidi) che per aspetti di tossicità della riproduzione sui mammiferi che, da ultimo e non meno rilevante, per avere proprietà intrinseche tali da essere considerati come dei potenziali interferenti endocrini.

Da quanto sopra, discende la volontà da parte dei tabacchicoltori di limitare fortemente le applicazioni con formulati antiperonosporici contenenti ditiocarbammati in modo da evitare che le aziende trasformatrici che ritirano ed, eventualmente, esportano il prodotto lavorato possano trovarsi in difficoltà una volta raggiunto il mercato di destinazione.

In molti casi, sono le stesse aziende trasformatrici che proattivamente indirizzano in tal senso i tabacchicoltori obbligandoli a protocolli di produzione che non prevedano l’impiego di formulati contenenti ditiocarbammati.
In considerazione di quanto sopra, si sottolinea come, negli ultimi anni, la disponibilità di sostanze attive efficaci sia costantemente diminuita a causa sia del loro mancato rinnovo in sede comunitaria, che del mancato arrivo di nuove sostanze attive efficaci contro i funghi Oomiceti e le peronospore in generale.

Un’eccezione a tutto questo è rappresentata dalla sostanza attiva oxathiapiprolin, al momento l’unica nuova sostanza attiva efficace contro le peronospore di recente introduzione nel mercato europeo. Oxathiapiprolin è, infatti, un nuovo fungicida antiperonosporico già approvato a livello comunitario nel 2017 che in Italia risulta essere autorizzato per impieghi in miscela sulla vite da vino e da tavola e su alcune colture orticole.

Il nuovissimo e particolare meccanismo d’azione di oxathiapiprolin, la cui efficacia sulle colture autorizzate si estrinseca a dosaggi di 20 grammi per ettaro, impone l’obbligo della miscelazione con altre sostanze attive a differente meccanismo d’azione allo scopo di preservarne l’efficacia nel tempo, impedendo la selezione di ceppi fungini tolleranti o resistenti.

A livello europeo, l’Italia rappresenta il primo produttore di tabacco, con circa un terzo delle superfici e il 40% della produzione, con standard qualitativi sempre più elevati, per cui è molto importante per lo sviluppo della filiera la disponibilità dei mezzi di difesa fitosanitaria. L’Italia, nel 2019, ha destinato 14.422 ettari alla coltivazione del tabacco, per una produzione stimata di 55.680.047 di kg, realizzata da 1.983 produttori. in Italia secondo i dati Istat il tabacco ha registrato una PLV 166,7 milioni di €, una occupazione di circa 35.000 addetti nell’intera filiera e un’attivazione economica nell’indotto significativa (ogni euro generato nel settore agricolo, determina 2,2 euro nei settori collegati).

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