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L’Ue revoca il Mancozeb, servono nuove strategie di difesa fitosanitaria

Il Ministero della Salute ha emesso un comunicato riguardante la revoca dei prodotti fitosanitari contenenti la sostanza attiva mancozeb, fungicida a largo spettro presente sul mercato sin dal 1971, impiegato prevalentemente per la lotta alla peronospora, a causa del mancato rinnovo dell’approvazione della stessa, ai sensi del reg. (UE) 2020/2087 di recente pubblicazione.

La Commissione europea ha adottato tale decisione in quanto ha ritenuto che la sostanza attiva non sia rispondente ai criteri stabiliti dal reg. (CE) n. 1107/2009 per quanto concerne l’impatto sulla salute umana.

Tale decisione ha suscitato un’ampia eco nel settore ed ha sollevato delle forti perplessità in quanto sono stati inspiegabilmente abbreviati i tempi di valutazione della sostanza attiva senza considerare che la Grecia, in qualità di Stato Membro Relatore, aveva presentato un dossier contenente nuovi dati scientifici al fine di dimostrare come la sostanza attiva, rispetto ad alcuni impieghi, fosse, in realtà, da considerare sicura per la salute umana. La task force europea del Mancozeb, alla quale aderiscono tutte le società che producono tale sostanza attiva, sta intraprendendo tutte le azioni necessarie affinché la sostanza attiva possa in futuro rimanere disponibile per gli agricoltori.

Il mancozeb è stato vietato dall’Ue, in considerazione della classificazione della stessa quale tossica per la riproduzione (categoria 1B) ed in relazione alle stime di esposizione non alimentare che superano i valori di riferimento per gli impieghi rappresentativi nei pomodori, nelle patate, nei cereali e nelle viti. Per tali impieghi rappresentativi, l’esposizione non alimentare al mancozeb non è stata considerata  trascurabile ai fini di quanto stabilito dalla normativa comunitaria vigente.

Pertanto, a decorrere dal 1 febbraio 2021, sono revocate tutte le autorizzazioni all’immissione in commercio rilasciate su territorio nazionale di prodotti fitosanitari contenenti la sostanza attiva mancozeb. L’elenco dei prodotti revocati é pubblicato in allegato al  comunicato pubblicato sul sito Internet del Ministero della salute[1]. La commercializzazione, da parte dei titolari delle autorizzazioni dei prodotti fitosanitari, dei quantitativi regolarmente prodotti fino al momento della revoca, nonché la vendita e la distribuzione da parte dei rivenditori e/o distributori autorizzati sono consentiti fino al 4 luglio 2021.

L’impiego dei prodotti fitosanitari revocati da parte degli utilizzatori finali è consentito non oltre il 4 gennaio 2022. La produzione dei soli prodotti fitosanitari contenenti mancozeb in miscela con altre sostanze attive è consentita fino al 31 marzo 2021, fermi restando il termine del 4 luglio 2021 sia per la commercializzazione da parte dei titolari delle autorizzazioni dei prodotti fitosanitari dei quantitativi prodotti, sia per la vendita e la distribuzione da parte dei rivenditori e/o distributori autorizzati ed il termine del 4 gennaio 2022 per l’impiego da parte degli utilizzatori finali.

Il comunicato specifica che i titolari delle autorizzazioni dei prodotti fitosanitari revocati, contenenti la sostanza attiva mancozeb, sono tenuti ad adottare ogni iniziativa volta ad informare i rivenditori e gli utilizzatori dei prodotti fitosanitari medesimi dell’avvenuta revoca e del rispetto dei tempi fissati per lo smaltimento delle scorte e per l’impiego.

Il Mancozeb è una sostanza attiva a largo spettro autorizzata da molti anni su numerose colture ortofrutticole e su tabacco o per la lotta alla peronospora o per altre avversità quali Ticchiolatura (Venturia inaequalis, Venturia pirina), Maculatura bruna (Stemphylium vesicarium), Septoria (Mycosphaerella sentina), Alternaria (Alternaria sp.). Il divieto d’impiego di tale sostanza attiva, mancando alternative efficaci e sostenibili, apre un vuoto preoccupante nella difesa fitosanitaria delle colture frutticole, soprattutto, pomacee  e del tabacco, considerato che le poche sostanze alternative rimaste rischiano anch’esse, nell’arco di un paio d’anni, di uscire fuori mercato sempre a causa del processo di revisione in atto da parte dell’UE. Il tabacco, ad esempio,  con il divieto del Mancozeb non avrà  più antiperonosporici registrati efficaci così come diventerà ancora più difficile il controllo sul pero della Maculatura bruna che sta devastando tale coltura.

Appare sempre più indispensabile ed urgente un aumento degli investimenti nella ricerca di sostanze alternative sia di sintesi chimica che di origine naturale rispondenti ai nuovi requisiti di sostenibilità ambientale e di sicurezza per la salute umana stabiliti dall’UE, ma anche accelerare il processo di immissione sul mercato di nuovi principi attivi già individuati da sperimentazioni finora condotte dai centri di ricerca presenti nel nostro Paese, al fine di mettere in condizione le imprese agricole di poter affrontare la sfida di questo complesso processo di cambiamento.

Registrato presso il Tribunale Civile di Roma, Sezione per la Stampa e l'Informazione al n. 367/2008 del Registro della Stampa. Direttore Responsabile: Paolo Falcioni.
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