il Punto Coldiretti

Maltempo, cala fino all’80% la raccolta di miele

Compromessa fino ad ora la produzione di miele Made in Italy che a macchia di leopardo crolla fino all’80% rispetto alla media per effetto dell’andamento climatico anomalo con una grave siccità che ha ridotto le fioriture e stressato le api. E’ quanto emerge dal monitoraggio della Coldiretti in occasione della giornata mondiale delle api che si festeggia il 20 maggio a livello planetario, dopo essere stata istituita dall’Onu nel 2018.

L’inverno bollente e la pazza primavera segnata da gelate  hanno creato in molte regioni gravi problemi agli alveari con le api che non hanno la possibilità di raccogliere il nettare. Il poco miele che sono riuscite a produrre se lo mangiano per sopravvivere, anche se non mancano lungo la Penisola situazioni più positive rispetto allo scorso anno.

Le difficoltà delle api sono un pericolo grave per la biodiversità ma a rischio è anche il miele con un raccolto che in Italia rischia di essere anche peggiore del 2019, quando, con una produ­zione nazionale di appena 15 milioni di chili a fronte di un quantitativo di quasi 25 milioni di chili importato durante l’anno dall’estero secondo elaborazioni Coldiretti su dati Istat dalle quali si evidenzia che il 40% arriva dall’Ungheria e oltre il 10% dalla Cina. In altre parole quasi 2 barattoli di miele su tre sono stranieri. Il tutto in in momento dove la pandemia ha fatto volare il consumo di miele con gli acquisti degli italiani cresciuti del 44%.

Per evitare di portare in tavola prodotti provenienti dall’estero, spesso di bassa qualità occorre verificare con attenzione l’origine in etichetta oppure di rivolgersi direttamente ai produttori nelle aziende agricole, negli agriturismi o nei mercati di Campagna Amica” consiglia la Coldiretti. Il miele prodotto sul territorio nazionale dove non sono ammesse coltivazioni Ogm (a differenza di quanto avviene ad esempio in Cina) è riconoscibile attraverso l’etichettatura di origine obbligatoria fortemente sostenuta dalla Coldiretti. La parola Italia deve essere obbligatoriamente presente sulle confezioni di miele raccolto interamente sul territorio nazionale mentre nel caso in cui il miele provenga da più Paesi dell’Unione Europea, l’etichetta – continua la Coldiretti – deve riportare l’indicazione “miscela di mieli originari della CE”; se invece proviene da Paesi extracomunitari deve esserci la scritta “miscela di mieli non originari della CE”, mentre se si tratta di un mix va scritto “miscela di mieli originari e non originari della CE”.

In Italia – spiega la Coldiretti – esistono più di 60 varietà di miele a seconda del tipo di “pascolo” delle api: dal miele di acacia al millefiori (che è tra i più diffusi), da quello di arancia a quello di castagno (più scuro e amarognolo), dal miele di tiglio a quello di melata, fino ai mieli da piante aromatiche come la lavanda, il timo e il rosmarino. Nelle campagne italiane – conclude la Coldiretti – ci sono 1,5 milioni gli alveari curati da sessantamila apicoltori di cui circa 2/3 produce per autoconsumo.

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