il Punto Coldiretti

Ortofrutta bio, ok all’utilizzo d’emergenza delle piretrine

Il Ministero della Salute, su richiesta di Coldiretti, ha autorizzata l’estensione d’impiego su kiwi e nocciolo contro l’avversità Halyomorpha halys e afidi, per un periodo di 120 giorni, a partire dal 10 giugno 2021, su olivo contro Bactrocera oleae a partire dal 1 luglio 2021,  su Sputacchina a partire dal 20 aprile 2021, su cavolo rapa contro afidi  dal 1 ottobre 2021, su sedano contro afidi a partire dal 1 novembre 2021, su cereali contro afidi a partire dal 1° aprile 2021, su erba medica contro afidi a partire dal 15 aprile 2021 e su carota e ravanello contro Delia antiqua e Delia radicum a partire dal 1° aprile 2021 (nome commerciale del formulato Asset Five).

Si tratta di un insetticida di contatto a base di solo piretro naturale in supporto liquido di origine vegetale e può essere impiegato su diverse colture orticole, frutticole ed ornamentali.

L’impiego delle piretrine naturali presenta alcuni punti di forza quali:

• una bassa persistenza nell’ambiente;

• essere compatibili, se necessario, con l’impiego di prodotti fitosanitari di sintesi chimica, microrganismi ed altri prodotti biologici;

• avere un brevissimo periodo di carenza: 1-2 giorni in altre colture simili;

• essere una sostanza attiva compatibile con i criteri stabiliti dalla dir. 200/128/CE relativa all’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari.

Si evidenzia, inoltre, che è già stato depositato, presso le Amministrazioni Pubbliche competenti, un dossier per la richiesta definitiva di estensione di impiego del formulato sopra indicato, su alcune colture/bersaglio richieste (Melo, Olivo, Kiwi, Nocciolo, Cereali, Medica).

Le piretrine naturali sono importanti per la difesa del kiwi biologico che interessa 5.700 ettari attualmente priva di prodotti fitosanitari registrati che possano contenere le popolazioni sempre più diffuse di cimice asiatica (Halyomorpha halys) che arreca gravi perdite in termini di resa della produzione. Tale parassita provoca, infatti, danni che compromettono visivamente ed organoletticamente le produzioni, vanificando i sacrifici messi in atto dagli agricoltori. L’attività riconosciuta delle piretrine ed il bassissimo residuo permettono un controllo efficace che garantisce la salvaguardia degli impianti produttivi in totale sicurezza di operatori e consumatori.

Anche per il nocciolo biologico è essenziale disporre di un formulato a base di piretro naturale che possa contenere le popolazioni di cimice asiatica ed afidi nei periodi di formazione della nocciola che arrecano grave danno alle produzioni corilicole. Ladisponibilità di piretro naturale potrà garantire la gestione dei parassiti su aree sempre più estese di nocciole biologiche che attualmente interessano 13.717 ettari (fonte:Sinab). L’Italia è il secondo Paese produttore di nocciole al mondo dopo la Turchia (e il secondo importatore dopo la Germania). La produzione italiana è di 136.000 tonnellate pari a 87.000 ettari coltivati che rappresentano l’11% della superficie mondiale e registra un trend in crescita grazie alla redditività della coltura che ha incentivato la conversione dei terreni alla coltivazione.

A minacciare questi primati, è proprio la cimice asiatica (Halyomorphahalys) che si è rapidamente insediata nel territorio italiano e che, nel caso particolare della coltura del nocciolo si è sovrappsta alla presenza delle cimici “nostrane” quali Gonocerus acuteangulatus, Palomena prasina, Nezara viridula, che, pure, hanno capacità di causare danni compromettendo sia le rese che la qualità del raccolto. Sono stimati in 740 milioni di euro i danni causati nel 2020 dalla cimice asiatica al comparto agricolo in Italia, solo in parte compensati dai fondi messi a disposizione a ristoro dei danni subiti. Il sapore della nocciola è l’elemento che caratterizza maggiormente sia la percezione della qualità sia il tempo di conservazione del prodotto trasformato. I danni provocati dalle cimici alterano l’aroma del prodotto nel suo complesso, aumentando le sensazioni di rancido, astringente, odore di buccia e di terra. L’unica possibilità di evitare tale alterazione è quella di prevenire e contenere il danno da cimice nel noccioleto.

Sotto altro profilo il melo biologico costituisce una parte rilevante delle produzioni biologiche nazionali con circa 6.500 ettari (fonte: Sinab). L’attività del piretro naturale nei confronti di questo pentatomide è riconosciuta ed è altresì fondamentale per il contenimento di popolazioni in continuo accrescimento in concomitanza di altri pentatomidi. Fondamentale la necessità di uso anche contro questo insetto per l’inserimento nei quaderni di campagna del settore biologico nell’areale nord- italiano della produzione di mele di alto pregio.
Ancora, la produzione olivicola nazionale sta ampliando, sempre di più, il ricorso al metodo di produzione biologico che, ormai, interessa 242.708 ettari pari a quasi il 20% dell’intera superficie destinata alla coltura. Per la lotta alla mosca delle olive sono possibili solo gestioni con trappole insetticide o trattamenti localizzati. Ad oggi, è necessario l’uso di un formulato a base di piretrine naturali per il controllo di Dacus in regime di agricoltura biologica. L’attività delle piretrine naturali può gestire il parassita al culmine del volo degli adulti con residualità nulla o scarsa sulle olive destinate a molitura e consumo.

Le piretrine naturali sono impiegate, attualmente, anche nella lotta alla Xylella fastidiosa subsp. Pauca, il batterio che provoca il disseccamento rapido dell’olivo, trasmessa da un insetto vettore (Phylaenusspumarius), molto prolifico e largamente diffuso in tutta la penisola salentina. Coldiretti è fortemente impegnata ad individuare possibili soluzioni tecniche per il contenimento del vettore. E’ noto come nonostante le misure adottate in campo non si sia riusciti a controllare la malattia, in particolare, in olivicoltura biologica proprio a causa della scarsità delle sostanze attive autorizzate. Negli ultimi anni, la Xylella fastidiosa, si è insediata e sta avanzando, inesorabilmente, interessando una superficie di 770.000 ettari. Alcuni casi di malattia sono individuati anche in Francia, Spagna, Germania e Portogallo.
Anche la rapida espansione delle produzioni cerealicole biologiche richiede di mettere a disposizione formulati che siano efficaci nei confronti di parassiti. Più di 225.000 ettari di cereali a paglia (fonte:Sinab) possono essere compromessi dall’assenza di strumenti di protezione contro la parassitizzazione da afidi.

Il sempre maggiore investimento in produzioni di foraggere biologiche ha riscontrato negli ultimi anni un incremento che è passato da 80.000 ettari a 396.748 ettari (fonte:Sinab) registrando un aumento crescente. In particolare, la coltura della medica subisce costanti attacchi da parte di popolazioni di afidi (Aphisfabae).
Per sedano e cavolo rapa le produzioni biologiche rappresentano rispettivamente 200 e 1.100 ettari di produzioni sarebbero state a rischio in assenza di un formulato a base di piretrine naturali per il contenimento di afidi. Il piretro naturale agevola, infatti, i programmi di lotta fitosanitaria a basso impatto o a residuo zero.
Infine, il provvedimento ministeriale è importante anche per carota e ravanello: sarebbero stati, altrimenti, a rischio rispettivamente di 11.000 ettari (943 ettari circa a regime biologico) e 1000 ettari (dei quali circa 200 a coltivazione biologica) per infestazioni da afidi.

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