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Piano Coldiretti-Novamont per l’innovazione: nasce Mater-agro

L’agricoltura italiana vuole essere protagonista nel piano di transizione ecologica. Il presidente della Coldiretti, Ettore Prandini, nel suo intervento all’incontro con Novamont, promosso nella giornata inaugurale del summit dei ministri dell’Agricoltura del G20 a Firenze, alla maxi fattoria allestita a Piazza Santa Croce, ha sottolineato come accanto alla sfida green ci sia quella di produrre più cibo. La popolazione mondiale aumenta e occorre garantire sicurezza e certezze alimentari necessarie anche alla tenuta sociale.

Non credo – ha detto – che le nuove politiche green possano comportare una riduzione della capacità produttiva della Ue. Dobbiamo però cambiare il meccanismo – ha detto Prandini – che alcuni gruppi di interesse non vogliono modificare”. In questo quadro si inserisce la collaborazione di Coldiretti con Novamont. Insieme hanno messo a punto un piano per lo sviluppo dell’agricoltura 4.0. L’amministratore delegato di Novamont, Catia Bastioli ha illustrato i risultati raggiunti da Mater-Agro la società completamente dedicata agli agricoltori.

Mater-Agro – ha sottolineato Bastioli – ha l’obiettivo di essere un luogo di innovazione in cui la chimica “legger” e l’agricoltura si integrano. Si tratta di una collaborazione con Coldiretti avviata molti anni fa che è arrivata a un traguardo che è nello stesso tempo un punto di partenza per una sfida epocale che punta alla difesa delle risorse.

L’allarme – ha ricordato Bastioli – arriva da lontano, dal 1972, ma oggi, nel 2021, non c’è più tempo “Serve un grande sforzo di accelerazione” per preservare il suolo. Nella Ue non ci sono direttive, mentre Bruxelles per azioni contro il degrado spende ogni anno 50 miliardi. Tra le armi della rivoluzione green bio fitosanitari, bio lubrificanti e teli biodegradabili per la pacciamatura.

E’ una nuova mission: creare piattaforme per gli imprenditori agricoli per salvarsi dalla sudditanza alle multinazionali sul fronte delle innovazioni, ha spiegato il segretario generale della Coldiretti, Vincenzo Gesmundo, nell’apertura del convegno. Perché oggi non ci sono alternative: o agire per mettere in rete le imprese o subire. La Coldiretti ha scelto di entrare in campo per garantire regole in un mercato che tende a non averne. Prandini ha ancora una volta denunciato il consumo del suolo a livello mondiale e nazionale dove in 30 anni è stata bruciata una terra agricola su quattro.

In un Paese a cui serve l’autosufficienza bisogna contrastare le speculazioni e tutelare i terreni agricoli. E nel contrasto alla sottrazione di aree all’agricoltura ha ribadito il no al fotovoltaico a terra. Non è una opposizione alla fonte di energia pulita: Coldiretti dice sì ai pannelli solari, ma sui tetti delle costruzioni. Non in terra, perché il consumo di suolo ha poco a che vedere con gli obiettivi della transizione ecologica. Quella di Mater-Agro è una scommessa.

“Intendiamo portare l’innovazione – ha assicurato Prandini – a tutte le aziende agricole, piccole, medie e grandi. Questo l’impegno di Coldiretti e Novamont per la ricerca italiana. Il nostro – ha aggiunto il presidente della Coldiretti – è il modello che abbiamo portato al G20.

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