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Prandini:”Investire nell’acqua, l’Italia non può rischiare di perdere i fondi del Pnrr”

“Non possiamo permetterci la frammentazione delle risorse del Pnrr, e tantomeno rischiare di non utilizzare i fondi per i ritardi dei bandi”: Ettore Prandini, presidente della Coldiretti, ha lanciato un allarme forte. E lo ha fatto in occasione dell’incontro su “Obiettivo acqua”, premiazione del terzo Concorso fotografico nazionale promosso con Anbi e Univerde, a cui hanno partecipato il presidente dell’Anbi, Francesco Vincenzi, e il direttore generale Massimo Gargano, il presidente della Fondazione Univerde, Alfonso Pecoraro Scanio, l’assessore ai Lavori pubblici e infrastrutture del Comune di Roma, Ornella Segnalini, e il generale Nazario Palmieri, comandante dei Carabinieri la tutela forestale. Al centro della giornata le politiche per garantire una risorsa fondamentale come l’acqua.

“Serve una responsabilità trasversale tra le varie istituzioni – ha detto Prandini – per utilizzare al meglio le risorse”. L’obiettivo è di “concentrare gli investimenti”. Una linea seguita dalla Coldiretti che già da qualche tempo ha progettato la realizzazione di bacini di accumulo per affrontare l’emergenza acqua che è una delle questioni strategiche per l’agricoltura e per il paese in generale. Il momento è delicato – ha sottolineato Prandini – con i costi di produzione che nel 2022 segneranno incrementi del 140% per i concimi e del 70% per i fitosanitari . E preoccupano anche le risorse idriche. Oggi serve un controllo delle precipitazioni L’acqua va captata altrimenti rischiamo di essere sempre meno autosufficienti e di diventare succubi delle scelte internazionali sulle derrate alimentari. Investendo sui bacini con il “progetto laghetti” entro dieci anni, secondo il presidente della Coldiretti, l’Italia potrebbe diventare autosufficiente per quanto riguarda la domanda di tante filiere produttive. E così sarà possibile anche garantire la tenuta sociale. Nei prossimi mesi carenze di cibo e aumenti dei prezzi potrebbero infatti favorire tensioni sociali. Prandini ha anche evidenziato che attualmente ci sono settori in cui le imprese non riescono a coprire i costi produzione. Operano in una condizione che ha definito una sorta di caporalato e alla fine saranno costrette a ridurre l’offerta. Tutto questo mentre in altri Paesi, a partire dalla Cina, il cibo è diventato una questione strategica. La dinamica del cibo sarà dunque fondamentale per la tenuta dell’Italia. E per avere più prodotti agricoli bisogna partire dall’acqua e spingere per una giusta attenzione verso gli investimenti finalizzati all’ammodernamento degli invasi e della rete di distribuzione ormai obsoleta con una quantità enorme di acqua che oggi si disperde.

Per Gargano i cambiamenti climatici rappresentano un problema che tocca da vicino i cittadini e dunque serve una formazione per accrescere la sensibilità su questi temi.

Affrontare il tema dell’acqua con coraggio nuovo è stato anche l’invito dell’assessore Segnalini.

Pecoraro Scanio ha sostenuto la necessita di puntare sulla sovranità idrica in parallelo con quella alimentare. Bisogna trovare – ha detto – soluzioni strategiche nel Pnrr in tempi brevi. Ha proposto la creazione di un’Authority dell’acqua perché “ della questione se ne deve occupare lo Stato”.

Vincenzi ha ribadito che il cibo e la sua qualità dipendono dall’acqua irrigua, ma ha anche invitato a rivedere i modelli di sviluppo partendo dalla valorizzazione del territorio inteso come arte, cibo e agricoltura, mettendo a disposizione del turismo anche le strutture irrigue. L’acqua dunque per rendere fruibile i territori evitando la risalita del cuneo salino, ma anche come elemento di rilancio turistico delle infrastrutture verdi.

Il generale Palmieri ha evidenziato la funzione dell’Arma nella tutela dell’acqua, del bosco e del suolo e ha sostenuto che Coldiretti e Anbi “istituzioni fondamentali per il Paese” devono interfacciarsi con le istituzioni pubbliche. L’obiettivo è una nuova politica per affrontare le emergenze degli incendi e del dissesto idrogeologico. I boschi distrutti dagli incendi – ha spiegato – distruggono anche il suolo e l’acqua.

Il sottosegretario Battistoni ha affermato che le leggi sull’acqua sono da rivedere: dobbiamo passare – ha spiegato – dall’emergenza alla programmazione così come ha chiesto Prandini. Con il Pnrr – ha aggiunto – si potranno fare molte cose e ha riconosciuto che l’Anbi ha risposto con progetti egregi ai bandi aperti. Per Battistoni oltre al Pnrr vanno sfruttati anche gli strumenti della nuova Pac.

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