Relazione Ispra evidenzia crescenti danni da selvatici
“La relazione Ispra conferma e fotografa impietosamente lo stato della fauna selvatica in Italia: non si tratta più di una risorsa naturale gestibile, ma di una vera e propria calamità economica che sta mettendo in ginocchio le imprese. Contemporaneamente, per quanto riguarda l’impatto del lupo sulla zootecnia, non è tollerabile che gli allevatori siano lasciati soli a fronteggiare predazioni concentrate negli ‘hotspots’. Lo Stato, di concerto con le Regioni, deve fornire il massimo supporto alle aziende per l’adozione di sistemi di prevenzione efficaci e garantire risarcimenti integrali e immediati dei danni subiti, superando i lunghissimi tempi di liquidazione.” È quanto afferma Coldiretti in riferimento alla relazione dell’Ispra, che evidenzia una problematica crescente dovuta ai danni provocati dalle specie selvatiche alle attività agricole e zootecniche sul territorio nazionale. Nonostante l’impegno dell’Istituto nel fornire linee guida e supporto tecnico, permane una criticità evidente: la mancanza di un metodo di raccolta dati standardizzato impedisce di avere un quadro unitario e realistico dell’impatto economico, portando le stime degli indennizzi a rappresentare solo una parte del danno reale. Il cinghiale resta la specie più problematica per l’agricoltura: tra il 2015 e il 2023 i danni sono stati stimati in oltre 171 milioni di euro, con più di 152mila eventi registrati. Il 77% delle perdite economiche si concentra in aree non protette, con Piemonte e Abruzzo tra le regioni più colpite, seguite da Toscana, Campania e Lazio. Per il lupo, tra il 2015 e il 2019 sono stati accertati quasi 18mila episodi di predazione, con oltre 43mila capi di bestiame persi e indennizzi per circa 9 milioni di euro. In media, i risarcimenti vengono liquidati dopo oltre 200 giorni, aggravando le difficoltà degli allevatori. Il fenomeno si concentra in poche aree, dove un numero ristretto di aziende subisce la maggior parte dei danni. Inoltre, in molti casi le misure preventive, come recinzioni e cani da guardiania, risultano incomplete o assenti, rendendo difficile valutarne la reale efficacia. |
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