il Punto Coldiretti

Rifiuti agricoli, il nuovo regime tuteli le imprese

Ogni ipotesi di revisione della gestione dei rifiuti agricoli deve tener conto della peculiarità delle attività agricole, evitando il rischio di un aggravamento di costi e oneri a carico delle imprese. E’ quanto richiesto dalla Coldiretti al Ministero dell’Economia e delle Finanze nell’ambito della discussione sulle nuove modalità di gestione dei rifiuti agricoli, dopo le modifiche apportate al codice dell’ambiente dal decreto legislativo n. 116/2020 che ha escluso, a partire dal 1° gennaio 2021, i rifiuti delle attività agricole e di quelle connesse dall’ambito dei rifiuti urbani.

Una scelta condivisa da Coldiretti che chiede ora al Mef di definire un regime transitorio che tenga conto del carattere speciale dell’attività agricola, esercitata da realtà imprenditoriali frammentate e differenziate sul territorio, dislocate al di fuori del perimetro urbano, spesso in zone interne o di montagna caratterizzate da notevoli difficoltà organizzative e logistiche il raggiungimento.

In tale ottica vale ricordare come l’esperienza della Tari applicata alle attività connesse, in particolare agli agriturismi, abbia portato molti Comuni ad applicare proprio agli agriturismi le medesime tariffe previste per gli alberghi nonostante il chiarimento operato dal Consiglio di Stato con la sentenza n. 1162 del 2019 secondo cui una tale assimilazione non appare giustificata.

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