il Punto Coldiretti

Xylella, scoperto focolaio in Toscana ma non sugli ulivi

E’ stato individuato per la prima volta su 41 piante diverse all’ulivo, nel comune di Monte Argentario,  un focolaio di Xylella fastidiosa che appartiene alla sottospecie Multiplex, differente da quella pugliese, ma presente in Francia e Spagna.

Occorre comunque evitare allarmismi e agire con tempestività ricostruendo al più presto i motivi del contagio, procedendo immediatamente all’isolamento delle pianta infette per delimitare il fenomeno e al monitoraggio delle aree limitrofe.

Anche in questo caso sotto accusa è il sistema di controllo dell’Unione Europea con frontiere colabrodo che hanno lasciato passare materiale vegetale infetto poiché anche il batterio che sta distruggendo gli ulivi pugliesi è stato introdotto nel Salento dal Costa Rica attraverso le rotte commerciali di Rotterdam.

In questo caso il fatto che si tratti di una sottospecie differente da quella pugliese, una variante finora mai rinvenuta in Italia ma presente in Francia (Regioni Corsica e Provenza-Alpi-Costa Azzurra) e in Spagna è la dimostrazione di come il problema sia europeo, come d’altro canto tutte le recenti emergenze di carattere fitosanitario.

E’ per questo motivo che l’Ue deve, una volta per tutte, mettere in essere un sistema di controlli alle frontiere adeguato a proteggere il territorio e le coltivazioni comunitarie da insetti e malattie aliene che troppo frequentemente mettono a repentaglio le produzioni e l’economia.

Il cinipide del castagno, il moscerino dagli occhi rossi, la cimice asiatica, la Xylella e tanti altri parassiti che si sono manifestati con gravi danni nelle campagne italiane ed europee, sono il pegno pagato quotidianamente dalle imprese agricole europee per una politica troppo permissiva che consente l’ingresso di prodotti agroalimentari e florovivaistici nell’Ue senza che siano applicate le cautele e le quarantene che devono invece superare i nostri prodotti quando vengono esportati.

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