il Punto Coldiretti

Api, è allarme per l’arrivo di un nuovo parassita esotico

E’ stato diramato dal Cra-Api, il Consiglio per la ricerca in agricoltura, un comunicato con il quale si avverte che è stato identificato un focolaio di Aethina tumida in provincia di Reggio Calabria.  Si tratta di un coleottero della famiglia dei Nititulidi che aveva già invaso il Nord America alla fine degli anni ’90 provocando ingenti danni al patrimonio apistico, con livelli di infestazione (diverse centinaia di larve e di adulti) mai riscontrati in Africa, sua zona di origine.

L’Università di Reggio Calabria, che ha rilevato la presenza del parassita esotico, ha avvertito il Ministero della Salute ed il Ministero per le Politiche Agricole affinché vengano attivate le procedure necessarie per circoscrivere ed eradicare eventuali ulteriori altri focolai nonché impedire la diffusione del parassita sul territorio nazionale. Secondo il Cra-Api, data la gravità dell’evento, è opportuno che tutti gli apicoltori dell’area interessata procedano ad un’attenta e sistematica osservazione dei propri alveari.

Al fine di identificare gli eventuali sintomi della presenza del parassita, sul sito del Centro è consultabile la  documentazione contenente alcune chiavi di identificazione, già preparata nel 2005, quando ne sembrava imminente l’arrivo a causa di un ritrovamento in Portogallo. Il rischio di introdurre questo coleottero in Italia è legato principalmente all’importazione di materiale apistico (regine, api, favi) dagli stati in cui ne è stata segnalata la presenza. L’unica misura in grado di ridurre le probabilità della sua introduzione è il divieto di importare materiale apistico dagli stati in cui è stata segnalata la sua presenza. La diagnosi si basa su un attento esame visivo dei favi diretto ad evidenziare la presenza delle forme larvali e degli adulti.

In base al protocollo concordato dal Cra Api con i Ministeri competenti,  in presenza del parassita occorre effettuare un trattamento contro le larve e gli adulti con strisce a base di cumafos ed un trattamento del terreno circostante l’alveare con permetrina contro prepupe, pupe e giovani adulti.
Si fa presente che, oltre alla doverosa ed obbligatoria denuncia di sospetto da inoltrare all’autorità veterinaria locale, è attivo il servizio Spia della rete BeeNet, per qualsiasi chiarimento, sopralluogo od approfondimento in materia.

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