il Punto Coldiretti

Approvato l’uso d’emergenza dello spinetoram per la lotta alla Drosophila suzukii

E’ stata accolta la richiesta della Coldiretti di approvare l’uso d’emergenza dello spinetoram per la lotta alla Drosophila suzukii su ciliegie e fragole. Il Ministero della salute ha emanato il Decreto con il quale autorizza il formulato commerciale Delegate 2015 per il periodo 5 maggio – 1° settembre 2015 per pesco e ciliegio e 15 luglio – 10 novembre 2015 per piccoli frutti (mirtillo, lampone, ribes e fragola). Per le ciliegie il trattamento va sospeso 10 giorni prima della raccolta mentre per le pesche ed i piccoli frutti l’intervallo di sicurezza è di 7 giorni.
La presenza della Drosophila Suzukii sta diventando una vera e propria emergenza fitosanitaria, in particolare, per la frutta a bacca rossa con riferimento a colture quali il ciliegio, il pesco, l’albicocco, il mirtillo, il lampone, i ribes e la fragola, sebbene la presenza dell’insetto inizi ad essere riscontrata anche sulla vite.

Spinetoram è il secondo insetticida della famiglia chimica delle spinosine: il principio attivo saccharopolyspora spinosa è altamente compatibile con i programmi di difesa integrata ed è  dotato di un ampio spettro d’azione. E’ attivo per ingestione e per contatto nei confronti degli insetti ad apparato boccale sia masticatore che pungente-succhiante. La Drosophila Suzukii è molto polifaga ed è stata riscontrata su tutti i fruttiferi. Sulla ciliegia l’insetto provoca il marciume acetico.

Il moscerino intacca anche l’uva in appassimento, nel fruttaio, dove la temperatura è adatta alla deposizione delle uova. L’ insetto è più attivo in collina o in zona pre-montana, dove il maschio, nella fecondazione, è favorito da temperatura fresca e determina un continuo accavallarsi delle generazioni. Penetra nella frutta due o tre giorni prima dell’inizio dell’invaiatura (inizio della maturazione del frutto), danneggiando irrimediabilmente il previsto raccolto. Ad ogni modo i produttori hanno sottolineato che l’insetto colpisce anche nella fase successiva all’invaiatura.

E’ stato verificato con le sperimentazioni compiute dal centro di ricerca della Fondazione Edmund Mach di San Michele all’Adige in provincia di Trento che se si anticipa il trattamento vi sono più possibilità di contenere la riproduzione della Drosophila. Le condizioni ambientali che determinano il pullulare delle infestazioni di tale insetto sono primavere ed autunni freschi. ll fattore climatico, pertanto, incide in modo determinante sulla capacità di riproduzione dell’insetto, per cui a seconda che la stagione sia più o meno piovosa o più o meno calda, così si assiste ad una diversa presenza dell’insetto in campo. Di questo. E’ molto difficile prevedere in anticipo il trattamento stagionale adatto alla Drosophila.
Coldiretti segue con estrema attenzione l’emergenza Drosphila suzukii. Nell’annata 2014, complici le condizioni meteorologiche, l’insetto ha colpito ancora più duramente degli altri anni, le coltivazioni fruttifere a bacca rossa con particolare riferimento alle ciliegie ed i piccoli frutti. E la Fondazione Mach ha confermato i danni di una stagione in cui i livelli di cattura nei momenti di picco del volo sono stati circa 7-8 volte superiori a quelli del 2013. L’ inverno non freddo e la stagione estiva senza alte temperature, ma con molte piogge, hanno favorito lo sviluppo in modo esponenziale del temibile insetto.

I danni più gravi si sono verificati direttamente in azienda e particolarmente sul mirtillo e le ciliegie. Il mirtillo, essendo un frutto a lenta maturazione (passa una settimana fra un passaggio per la raccolta e l’altro), ha il tempo di svilupparsi esponenzialmente. La perdita per la produzione di mirtilli è stata del -30% e per la prima volta l’insetto ha attaccato anche il ribes. Leggermente meno gravi sono stati i problemi per il lampone, coltura che si può difendere meglio dagli attacchi del parassita in quanto il raccolto avviene tutti i giorni.

Danni consistenti sono stati registrati ancora sulle ciliegie che, per gli eccessi idrici causati dalle precipitazioni si sono spaccate, sono state lasciate sulla pianta ed hanno favorito lo sviluppo della Drosophila. Un certo danno si è riscontrato anche sulle susine, ma anche su varietà di uva come la Schiava ed altre varietà con la buccia sottile.

Pertanto, Coldiretti esprime notevole soddisfazione per l’emanazione del decreto visto che l’eradicazione della  Drosophila Suzukii è impossibile  e, difficile, la  gestione di tale insetto sotto il profilo della lotta fitopatologica in quanto  presenta un alto potenziale riproduttivo e di dispersione. Quest’ultima è soprattutto passiva: i frutti, prima dell’attività delle larve, appaiono intatti. Al momento non si conoscono predatori naturali in grado di determinare un controllo biologico efficace del parassita.

Registrato presso il Tribunale Civile di Roma, Sezione per la Stampa e l'Informazione al n. 367/2008 del Registro della Stampa. Direttore Responsabile: Paolo Falcioni.
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