il Punto Coldiretti

Approvato uso d’emergenza del’1,3D per tabacco, orticole e fiori

Ok del Ministero della Salute all’istanza di Coldiretti che aveva chiesto l’uso d’emergenza dell’1,3D (dicloropropene) per la difesa fitosanitaria di tabacco, carota e fragola contro i nematodi. Una decisione importante visto che l’impiego di tale fumigante è al momento insostituibile almeno sulle tre colture citate, in quanto non esistono sul mercato nematocidi di equivalente efficacia e la sostanza attiva è concessa in emergenza anche in altri Stati membri dell’Ue, cosicché un eventuale diniego avrebbe posto i produttori italiani di tabacco carota e fragola in una situazione di svantaggio concorrenziale.

Il Ministero della Salute, con il parere positivo della Commissione consultiva sui prodotti fitosanitari,  ha dunque adottato il decreto 11 marzo 2015 attivando la procedura che consente di autorizzare, tenuto conto delle circostanze eccezionali, l’immissione in commercio della sostanza, su diverse colture e per diversi periodi.

Il prodotto è stato autorizzato, quest’anno, su una pluralità di colture quali tabacco, melone, patata ed anguria, a partire dal 15 marzo fino al 12 luglio 2015; per carota, fragola, pomodoro, melanzana, zucchino, insalate, radicchio, barbabietola da seme, bietola rossa e fiori dal 1 giugno al 28 settembre 2015.

Il provvedimento per il settore tabacchicolo è di notevole importanza. L’Italia, con 16.035 ettari di superficie coltivata, 497.704 quintali di produzione totale (analisi Coldiretti su dati Istat 2013),  si conferma, il primo produttore europeo di tabacco e mostra una relativa tenuta di fronte alla crisi, sebbene il trend a partire dal 2006 sia negativo in quanto, allora, la superficie investita a tale coltura era  28.290 ha per  965.972 quintali di produzione raccolta. L’Italia come singolo paese è anche il decimo produttore mondiale, dopo Cina, Brasile, India, Usa, Malawi, Indonesia, Argentina, Pakistan e Zimbabwe. Al secondo posto in Europa dopo l’Italia si classifica la Bulgaria, seguita da Spagna, Polonia, Grecia, Francia, Croazia, Ungheria e Germania.

A fronte di tale contesto la tabacchicoltura italiana, ha necessità di disporre, di alcuni mezzi tecnici per il contenimento di avversità che rischiano di pregiudicare il raccolto e la qualità dei prodotti. In particolare, le maggiori difficoltà, per la mancanza sul mercato di idonei prodotti fitosanitari, si registrano proprio in merito alla prevenzione e al controllo dei nematodi.

Per quanto concerne la fragola, si tratta, anch’essa, di una coltura altamente esposta ai danni da nematodi. Fortissima è la concorrenza che i produttori italiani stanno subendo da Spagna, Cipro e Malta Come evidenziano i dati Istat, la produzione di tale coltura a partire dal 2006 sì è ridotta, registrando un calo essendo passati da una produzione di 6.120.932 q. ai 4.917.824 q. del 2013. Le rese sempre più scarse sono imputabili non solo al clima molto caldo e alla scarsità di precipitazioni avute nelle stagioni estive, ma anche alla mancanza di prodotti fitosanitari adeguati per la lotta ai nematodi che comporta un perdita di produzione secca al momento della raccolta sia per quanto riguarda il prodotto destinato al fresco sia per quanto concerne quello destinato all’industria. I danni prodotti dai nematodi sul raccolto, rendono impossibile la vendita del prodotto, in quanto le carote presentano malformazioni che rendono tale ortaggio inadatto al consumo finale e alla trasformazione.  La deroga concessa lo scorso anno che ha consentito l’impiego  dell’1,3D ha favorito una ripresa nella produzione di carote che in termini quantitativi è aumentata a riprova del fatto che l’impiego di tale sostanza attiva è di fondamentale importanza per i produttori di carote.

La fragola è stata una delle prime coltivazioni ad avvantaggiarsi della tecnica della fumigazione, vista la sua elevata sensibilità ad alcuni parassiti tellurici in grado di causare gravi perdite in termini di redditività. Su fragola l’uso del dicloropropene si è diffuso rapidamente per via della sua relativa semplicità di impiego e del favorevole rapporto costo-beneficio per l’agricoltore.  A partire dal momento nel quale l’1,3D è stato escluso dalla commercializzazione, la coltura ha registrato notevoli difficoltà in quanto non esistono al momento prodotti altrettanto efficaci per la difesa della fragola dai nematodi.

Nel 2006 la produzione di fragole in Italia era  298.776 ha per una produzione totale di  946.427 q. di produzione totale e 911.938 q. di produzione raccolta. Gli ultimi dati Istat disponibili del 2012, evidenziano una superficie coltivata di  272.126 ha, in flessione, quindi, rispetto ad alcuni anni fa, mentre in leggero calo è la produzione nazionale che si  attesta sui 943.693 q. e  914.337  q. di produzione raccolta. Il ricorso all’uso d’emergenza del dicloropropene, concesso dalle Amministrazioni competenti va, pertanto, a garantire la difesa della  coltura in pieno campo ed  in serra.

Quest’anno l’1,3D è stato concesso anche per le altre orticole sopra indicate ed i fiori in considerazione della gravità della problematica connessa alla lotta dei nematodi per la quale al momento non esistono sul mercato prodotti sostitutivi. L’applicazione dell’1,3D avviene tramite il ricorso ad una macchina fumigatrice ed è previsto un solo trattamento l’anno.  In etichetta dei diversi formulati commerciali a base della sostanza attiva è previsto l’obbligo di osservanza di una fascia di rispetto di 20 metri da qualsiasi corpo idrico superficiale naturale o artificiale, permanente o temporaneo ad eccezione di scoline e adduttori d’acqua  per l’irrigazione.

E’ previsto, inoltre, il divieto di utilizzo del prodotto a meno di 200 metri dalle aree protette,  mentre nelle zone SIC e ZPS di Rete Natura 2000, l’operatore deve informare preventivamente l’Autorità competente in merito alle modalità e alla data di esecuzione del trattamento.

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