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Avviata la consultazione pubblica sulla Strategia energetica nazionale

Il Governo ha diffuso (tramite pubblicazione sul sito internet del Ministero dello Sviluppo Economico) il documento di consultazione della Strategia Energetica Nazionale (Sen). L’atto, molto atteso nell’ambito del settore energetico, va a colmare una grave carenza pianificatoria che ha caratterizzato il nostro Paese negli ultimi anni (l’ultimo Piano energetico Nazionale risale ad oltre vent’anni fa).

Gli obiettivi principali individuati dal documento riguardano: la riduzione dei costi energetici, il pieno raggiungimento e il superamento di tutti gli obiettivi europei in materia ambientale, la maggiore sicurezza di approvvigionamento, l’incremento dello sviluppo industriale del settore energia.

Sulla strategia il Governo si propone di avviare un ampio dibattito pubblico, aprendo il confronto con tutte le parti interessate. A tal proposito, è già operativa la fase di consultazione pubblica on-line, predisposta sul sito web del Ministero dello Sviluppo economico (sarà attiva sino al 30 novembre) attraverso la quale sarà possibile inviare osservazioni e commenti al documento.

In parallelo, saranno avviate consultazioni formali con le principali Istituzioni interessate (in particolare le Commissioni Parlamentari competenti) e incontri con parti sociali e associazioni di categoria. Al termine è prevista l’organizzazione di una conferenza pubblica di condivisione dei risultati, con l’obiettivo di tracciare gli elementi del percorso attuativo che porteranno all’approvazione del documento finale.

Le azioni proposte nella strategia energetica guardano al 2020 come principale orizzonte di riferimento, puntando a far superare al settore energetico nazionale l’attuale condizione di fattore strutturale di svantaggio competitivo e di appesantimento del bilancio familiare, tracciando un percorso che consenta, al contempo, di mantenere e migliorare gli standard ambientali e di sicurezza, grazie a specifici e consistenti investimenti. In sostanza, la realizzazione della strategia proposta mira a conseguire un’evoluzione graduale, ma significativa, del sistema che porti al superamento degli obiettivi europei 20-20-20.

I principali risultati attesi al 2020 (in ipotesi di crescita economica in linea con le ultime previsioni della Commissione Europea) sono così sintetizzabili: allineamento dei prezzi all’ingrosso ai livelli europei per tutte le fonti energetiche: elettricità, gas e carburanti; riduzione di circa 14 miliardi di euro/anno di fattura energetica estera (rispetto ai 62 miliardi attuali), con la riduzione dall’84 al 67% della dipendenza dall’estero, grazie a efficienza energetica, aumento produzione rinnovabili, minore importazione di elettricità e maggiore produzione di risorse nazionali; 180 miliardi di euro di investimenti da qui al 2020, sia nella green e white economy (rinnovabili e efficienza energetica), sia nei settori tradizionali (reti elettriche e gas, rigassificatori, stoccaggi, sviluppo idrocarburi). Si tratta di investimenti privati, in parte supportati da incentivi, e previsti con ritorno economico positivo per il Paese; riduzione di circa il 19% di emissioni di gas serra, superando gli obiettivi europei per l’Italia pari al 18% di riduzione rispetto alle emissioni del 2005; 20% di incidenza dell’energia rinnovabile sui consumi finali lordi (rispetto al circa 10% del 2010). Inoltre, ci si attende che le rinnovabili diventino la prima fonte nel settore elettrico, al pari o superando leggermente il gas, rappresentando il circa 36-38% dei consumi (rispetto al 23% del 2010); riduzione di circa il 24% dei consumi primari rispetto all’andamento inerziale al 2020 (ovvero, -4% rispetto al 2010), superando gli obiettivi europei di -20%, principalmente grazie alle azioni di efficienza energetica.

Il raggiungimento di questi obiettivi è funzionale anche ad altri benefici in termini di crescita economica ed occupazione, di risparmio di risorse attualmente utilizzate per l’importazione di combustibili, della crescita degli investimenti nel settore energetico e nell’indotto ed in termini di rilancio della ricerca e dell’innovazione nel settore.

Per il raggiungimento di questi risultati la strategia si articola in sette priorità con specifiche misure a supporto, alcune già avviate, altre in corso di definizione: la promozione dell’Efficienza Energetica, strumento ideale per perseguire tutti gli obiettivi sopra menzionati, per la quale si prevede il superamento degli obiettivi europei;  la promozione di un mercato del gas competitivo, integrato con l’Europa e con prezzi ad essa allineati, e con l’opportunità di diventare il principale Hub sud-europeo;  lo sviluppo sostenibile delle energie rinnovabili, per le quali intendiamo superare gli obiettivi europei (‘20-20-20’), contenendo al contempo l’onere in bolletta; lo sviluppo di un mercato elettrico pienamente integrato con quello europeo, efficiente (con prezzi competitivi con l’Europa) e con la graduale integrazione della produzione rinnovabile;  la ristrutturazione del settore della raffinazione e della rete di distribuzione dei carburanti, verso un assetto più sostenibile e con livelli europei di competitività e qualità del servizio; lo sviluppo sostenibile della produzione nazionale di idrocarburi, con importanti benefici economici e di occupazione e nel rispetto dei più elevati standard internazionali in termini di sicurezza e tutela ambientale; la modernizzazione del sistema di governance del settore, con l’obiettivo di rendere più efficaci e più efficienti i nostro processi decisionali.

Le priorità assegnate all’efficienza energetica, alle fonti rinnovabili e all’uso sostenibile di combustibili fossili, inoltre, richiedono la ricerca e lo sviluppo di tecnologie d’avanguardia, il cui sostegno è parte integrante della strategia energetica nazionale.

La Strategia Energetica Nazionale costituisce un indicazione di percorso di interesse anche per il settore agroforestale, specie per alcuni dei settori indicati come priorità strategiche dal documento (in particolare: efficienza energetica e sviluppo sostenibile delle energie rinnovabili).

Il settore agro-forestale, infatti, nell’ambito della multifunzionalità, possiede importanti potenzialità produttive nel campo delle fonti energetiche rinnovabili, sia nel settore elettrico (biogas da deiezioni zootecniche e cogenerazione da biomasse combustibili, meglio se residuali) che in quello termico (sviluppo e promozione della filiera bosco-legna-energia, a forte connotazione territoriale). Anche nel settore dell’efficienza energetica, l’agricoltura vanta interessanti potenzialità nel campo dell’ottimizzazione dei propri consumi energetici e nell’attuazione di politiche di contenimento delle emissioni di processo, che oggi rappresentano sempre più strumenti di competitività nell’ambito di un nuovo rapporto di fiducia con tipologie di consumatori particolarmente attenti alle prestazioni ambientali .

In generale, la Strategia Energetica Nazionale appare molto ambiziosa in termini di obiettivi, facendo ben sperare in termini di impegno del Governo nel campo dell’efficientamento energetico e nello sviluppo delle fonti rinnovabili (forse leggermente in controtendenza rispetto a quanto avvenuto recentemente con l’emanazione dei decreti attuativi per gli incentivi su fotovoltaico e Fer elettriche, in cui sembrava prevalere una azione al ribasso in termini di investimenti) e contiene alcune importanti indicazioni di percorso, tra cui spicca, per quanto riguarda il coinvolgimento del settore agroforestale, l’indirizzo verso le tecnologie a maggior ricaduta sulla filiera economica del Paese e l’attenzione nei confronti degli aspetti legati alla sostenibilità ambientale degli interventi (specie nel settore dei trasporti).

Registrato presso il Tribunale Civile di Roma, Sezione per la Stampa e l'Informazione al n. 367/2008 del Registro della Stampa. Direttore Responsabile: Paolo Falcioni.
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