il Punto Coldiretti

Biodiversità: la Conferenza Stato Regioni approva la Strategia nazionale del Ministero

La Conferenza Permanente per i rapporti fra lo Stato, le Regioni e le Province Autonome ha approvato la Strategia nazionale per la biodiversità, (pubblicata in Internet: http://www.statoregioni.it/Documenti/DOC_028760_181%20csr.pdf9) elaborata dal Ministero dell’ Ambiente e della tutela del territorio e del mare, sì che da ora in poi questa dovrà essere applicata dagli enti competenti e dagli attori economici presenti sul territorio nazionale. Nell’ambito della Conferenza Stato Regioni è stato raggiunto un accordo definitivo, anche per quanto riguarda la gestione delle misure da porre in atto ed il reperimento delle risorse finanziarie.

La Strategia sarà presentata dal Ministro dell’Ambiente, on. Stefania Prestigiacomo, a Nagoya, in Giappone, in occasione della Decima Conferenza delle Parti della Convenzione Internazionale sulla Biodiversita’, che avrà luogo a fine ottobre.

Tale documento si colloca nell’ambito degli impegni assunti dall’Italia con la ratifica della Convenzione sulla Diversità Biologica (Rio de Janeiro, 1992), dal momento che gli obiettivi di tutela e di uso sostenibile della biodiversità, condivisi a livello internazionale e europeo per fermare la perdita di biodiversità entro il 2010, sono stati solo parzialmente raggiunti e obbligano gli Stati a un rinnovato impegno in tal senso.

La Strategia nazionale in materia nasce da un lungo lavoro di preparazione svolto nella prima parte del 2010, a seguito  di un ampio processo di consultazione al quale ha partecipato anche Coldiretti, conclusosi nella Conferenza nazionale.

Rispetto alla versione inizialmente diffusa, grazie anche al contributo critico di Coldiretti (v. in Internet http://www.ambienteterritorio.coldiretti.it/tematiche/Natura-Biodiversita/Pagine/documenti.aspx), il Ministero dell’ambiente ha in parte rettificato l’impostazione iniziale secondo la quale l’agricoltura veniva vista esclusivamente come una minaccia per la biodiversità.

Ora, pur restando discutibili, nel piano strategico, alcune affermazioni sul rapporto tra agricoltura ed ambiente, è stato almeno evidenziato il problema principale sottolineato da Coldiretti e, cioè, quello della sottrazione di suolo agricolo a causa dell’aggressione subita da altri settori quali l’edilizia, l’industria ed il commercio, ma anche la realizzazione di impianti per le energie rinnovabili, mancando una pianificazione territoriale in grado di “difendere” le aree rurali soprattutto in prossimità dei centri urbani.

Sempre a seguito delle indicazioni di Coldiretti,  è stato evidenziato il ruolo positivo della Politica Agricola Comunitaria nella tutela e valorizzazione della biodiversità attraverso le misure agro-ambientali previste dai Piani di Sviluppo Rurale e la condizionalità dei pagamenti diretti, cioè, l’applicazione di misure ambientali obbligatorie per quanto concerne i terreni e la produzione agricola, che devono essere messe in atto, pena la riduzione o la restituzione degli aiuti comunitari da parte delle imprese agricole inadempienti.

In proposito, Il rapporto di applicazione della condizionalità in Italia 2010,  pubblicato in questi giorni dalla Rete Rurale Nazionale, evidenzia come ben 1 milione e 300 mila imprese agricole, aderiscano a tali obblighi a beneficio dell’ambiente e della collettività, rappresentando così, l’80% delle imprese agricole italiane, dato questo di cui, purtroppo, il Ministero dell’ambiente non sembra essere pienamente consapevole.

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