il Punto Coldiretti

Biologico, crescono vendita diretta e mense scolastiche

Il bio preferisce la vendita diretta. Nel 2016, salgono del 3% rispetto al 2012, le imprese agricole biologiche che praticano la vendita diretta al consumatore (2.879 aziende contro 2.795. fonte Biobank). In testa, tra le Regioni, l’Emilia Romagna dove opera, rispetto al dato nazionale,  il 13% delle aziende biologiche che vendono direttamente ai consumatori. Seguono in ordine di importanza Toscana e Veneto. Il 47% delle imprese agricole bio che fanno vendita diretta sono agriturismi,  mentre il 22% sono fattorie didattiche. I prodotti più venduti sono frutta e verdura, seguiti da olio e vino.

Risulta, vincente, quindi il modello proposto da Coldiretti di oltrepassare la distribuzione organizzata e favorire l’incontro diretto tra agricoltori e consumatori con i mercati di Campagna Amica. La spinta a contrastare la globalizzazione dell’alimentazione arriva dalle filiere locali dove il legame tra cibo e territorio è molto forte.

Si tratta di imprese multifunzionali che oltre alla coltivazione ed all’allevamento svolgono attività di vendita oppure sono fattorie di didattiche o ancora agriturismi o aziende di prima trasformazione delle materie prime. Agricoltori che investono anche nella biodiversità coltivando grani antichi, spesso moliti  a pietra, e trasformati artigianalmente nel pastificio in loco oppure allevano razze di animali rustiche e locali.

Un +7,7% segnano anche le mense scolastiche nel periodo 2012-2016. Lo stanziamento di 44 milioni di euro per la promozione degli alimenti bio nelle mense scolastiche sembra aver funzionato e dovrebbe servire anche a ridurre i costi a carico degli studenti.  Di strada ne è stata percorsa parecchia da quando nel 1996 si censivano solo 69 mense bio. Il dato del 2016 ne conta, invece, 1.288 rispetto alle 1.196 del 2012. Secondo Biobank è di 1.260.000 il totale dei pasti giornalieri con la Lombardia al primo posto (296.000 pasti) seguita da Lazio (186.000 pasti) ed Emilia Romagna (148.000 pasti). Il 23% delle mense ha almeno il 70% delle materie prime bio.

Purtroppo che, al momento, i bandi di gara degli appalti non pongono alcun vincolo rispetto all’origine italiana degli alimenti bio somministrati. Tale aspetto costituisce un limite, in quanto il valore aggiunto è dato dalla presenza di alimenti collegati al territorio. Pertanto la crescita delle mense biologiche, senza alcuna garanzia che siano presenti alimenti della filiera agroalimentare biologica  italiana, è un dato che, secondo Coldiretti, non può essere considerato pienamente soddisfacente.

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