Agricoltura bio: prove in campo in Piemonte per varietà di frumento
Numerosi tecnici e agricoltori biologici hanno partecipato alla giornata di presentazione delle prove varietali di frumento biologico realizzate nel cuneese dai tecnici dell’Agenzia 4A di Coldiretti Cuneo, con il prezioso aiuto della Disafa della facoltà di agraria di Torino. La giornata di presentazione delle prove, organizzata da Coldiretti Cuneo, dall’associazione Terra Amica e con la partecipazione di Coldiretti Bio è stato un momento importante per osservare da vicino le parcelle, le prove varietali e di concimazione che sono state realizzate con l’obbiettivo di analizzare le varietà attualmente in commercio che meglio si adattano al metodo biologico nell’areale di produzione e verificarle in purezza ed in mix. La varietà testate nelle specifiche parcelle sono: Aca 320, frumento di forza, qualità eccellente per le sue caratteristiche molitorie; Altamira, frumento panificabile, una delle varietà più seminate in Italia e soprattutto buona tolleranza alle malattie; Bologna frumento di forza, grande stabilità produttiva, ottima resistenza all’allettamento e tolleranza alle principali malattie fungine, Solehio frumento panificabile, molto resistente al freddo e buona resistenza all’allettamento. Sy Ural frumento panificabile superiore, resistenza al freddo ed all’allettamento. Buona tolleranza alle malattie e caratteristiche di rusticità accentuate. Nel medesimo campo è stato anche testato il “Blend Bio”, ovvero la miscela delle seguenti varietà: Sy Ural (30%) + Altamira (30%) + Aca 320 (20%) + Solehio (20%). L’esperienza maturata sul territorio, grazie anche al progetto GranPiemonte di Coldiretti Piemonte e Cap NordOvest, ha fornito indicazioni interessanti in relazione agli ottimi risultati sia in termini produttivi che qualitativi che si possono ottenere miscelando in campo più varietà. Le prove, i cui risultati saranno pubblicati a breve, rappresentano uno strumento fondamentale per indirizzare gli agricoltori biologici nelle scelte varietali e nell’individuazione delle migliori strategie agronomiche. L’ottima esperienza realizzata in Piemonte dovrebbe essere replicata anche in altri e differenti contesti locali, in modo da poter offrire soluzioni specifiche, anche in funzione delle diverse filiere biologiche che nei diversi territori si stanno costruendo. |