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Agricoltura biologica: la nota del Masaf salva le semine di cereali bio

In una annata particolarmente difficile sotto ogni punto di vista, una serie di norme troppo complesse e di difficile applicazione rischiavano di mandare in crisi le semine per i cereali bio. La nota circolare del Ministero dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare mette un po’ di chiarezza e consente lo svolgimento delle semine in un clima di maggiore tranquillità.

Tutto nasce con l’iscrizione in “lista rossa” di frumento duro e tenero, orzo, avena, farro, oltre ad erba medica e trifoglio nella banca dati sementi biologiche, gestita dal Crea, che ha reso obbligatorio, per la semina di queste specie, l’utilizzo esclusivo di semente certificata biologica. Unica possibilità di deroga veniva concessa a quelle aziende che, entro il luglio 2022, avevano inserito a sistema un “ordine” specifico per quelle sementi.

Il tempo utile per tale ordine era quindi stato fissato dalle circolari ministeriali pari a circa 16 mesi precedenti l’effettiva semina; un lasso di tempo che rendeva davvero molto complessa la precisa programmazione delle varietà da seminare. Senza, tra l’altro, concedere alle aziende nessuna possibilità di modifica della programmazione iniziale, eseguita con così tanto anticipo, neanche in presenza di condizioni oggettivamente motivate quali ad esempio emergenze climatiche o nuovi accordi commerciali, che inevitabilmente richiedevano modifiche ai piani colturali.

Ci si è quindi trovati difronte alla impossibilità reale di ottenere deroghe per l’utilizzo di semente non biologica e, allo stesso tempo, a dover fare i conti con una quantità di sementi biologiche largamente insufficiente per i cerealicoltori biologici italiani, come peraltro certificato dai dati del Crea sementi, nell’imminenza della semina.

Il rischio che si prospettava era quindi quello di rendere praticamente automatica l’applicazione di non conformità alla maggior parte delle aziende cerealicole biologiche, per l’uso di semente non bio, in mancanza di deroga. A rendere davvero insostenibile la situazione si è aggiunta poi la scelta di alcune Amministrazioni regionali di considerare tale non conformità come una causa di riduzione del premio Pac per le superfici biologiche, anche con ricadute sulle annualità precedenti.

Le sollecitazioni portate avanti da Coldiretti Bio, anche grazie al forte impulso ricevuto dai territori, hanno consentito di ottenere la pubblicazione della circolare n. 0613313 del 06/11/2023 con cui il Masaf, venendo incontro alle richieste, ha comunicato di aver modificato la funzionalità della banca dati sementi biologiche, provvedendo a disattivare, per la corrente campagna agraria, il controllo bloccante per la richiesta di deroga per le varietà delle specie inserite nella “lista rossa”.

Grazie a tale modifica quindi le aziende biologiche che, nella attuale campagna agraria, devono seminare cereali in lista rossa e non hanno reperito sementi certificate biologiche hanno la possibilità di richiedere la deroga per l’uso di semente non biologica, anche in assenza della manifestazione di interesse eseguita entro la data del luglio 22 come stabilito dalle precedenti circolari.

La circolare quindi, grazie all’ottimo lavoro degli uffici ministeriali, pone fine alle criticità manifestate per le semine autunnali di questa annualità, ma resta comunque viva la necessità di intervenire in maniera sistematica su tutta la materia.

La principale richiesta è infatti rivolta alle ditte sementiere perché investano nel biologico, fornendo le adeguate quantità di semente biologica certificata, per fare in modo che si possa superare la necessità del ricorso alle deroghe e alle Amministrazioni centrali e territoriali affinché rendano più semplici ed attuabili le norme, in un settore già complesso, che ha necessità di garantire sicurezza ed affidabilità su tutta la filiera, ma che deve inevitabilmente semplificare le procedure amministrative per renderle sempre più efficienti.

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