Al via il piano di azione per il biologico si attende ora il marchio del bio italiano
Il “Piano d’azione nazionale per la produzione biologica e i prodotti biologici” previsto dall’articolo 7 della legge 9 marzo 2022, n. 23, dopo l’approvazione in conferenza Stato Regioni, è stato formalmente adottato dal Ministero dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare, con il decreto ministeriale del 20 dicembre. Il piano definisce le linee guida di indirizzo strategico per sostenere lo sviluppo dell’agricoltura biologica nel nostro Paese, in linea con gli orientamenti europei definiti nelle strategie Farm to Fork e nel Piano di azione europeo per il biologico. Strategie utili a raggiungere l’obiettivo comunitario del 25% della superficie agricola condotta secondo il metodo biologico al 2030. Il Piano di azione nazionale tiene ovviamente conto della già notevole diffusione del biologico nel nostro Paese, con il 19% della superficie nazionale convertita e con già 6 regioni che al 2022 hanno superato gli obiettivi europei, con ben 8 anni di anticipo. Dimensioni importanti realizzate grazie al lavoro di oltre 80.000 imprese agricole che in questi anni hanno scelto il biologico per sostenere la transizione ecologica in agricoltura nel nostro paese. Il Piano, che sostituisce il precedente valido per il quinquennio del 2016-2020 e i cui obiettivi, stabiliti all’epoca, sono stati ampiamente raggiunti, prevede trale finalità quelle di favorire la conversione al metodo biologico delle imprese agricole, agroalimentari e dell’acquacoltura convenzionali, specialmente dei piccoli produttori; sostenere la costituzione di forme associative e contrattuali per rafforzare l’organizzazione della filiera dei prodotti bio; incentivare il consumo attraverso iniziative di informazione, formazione ed educazione, anche ambientale e alimentare, con particolare riferimento alla ristorazione collettiva. Gli obiettivi puntano anche a sostenere e promuovere i distretti biologici; favorire l’insediamento di nuove aziende nelle aree rurali montane; migliorare il sistema di controllo e certificazione; stimolare le istituzioni e gli enti pubblici a prevedere il consumo di prodotti bio nelle mense pubbliche e in quelle private in regime di convenzione; incentivare e sostenere la ricerca e l’innovazione; promuovere progetti di tracciabilità e valorizzare le produzioni tipiche italiane. La definizione delle linee di azione del Piano consentirà di utilizzare le risorse finanziare disponibili, secondo le modalità previste all’articolo 9 della legge 9 marzo 2022 n. 23. Coldiretti guarda con particolare interesse ad alcune azioni che risultano strategiche per lo sviluppo dell’agricoltura biologica italiana. Tra tutte queste misure però si ritiene che l’istituzione del marchio del biologico made in Italy, giù previsto dalla legge n. 23 debba essere l’asse principale attorno al quale sviluppare tutte le iniziative previste dal Piano. Sarà infatti il logo nazionale per il bio, secondo Coldiretti, l’elemento strategico per il concreto sviluppo dell’agricoltura biologica italiana. La definizione del logo e le relative norme attuative, che sono attese oramai da quasi due anni dalla approvazione della legge istitutiva del 2022, dovranno essere il primo passo da realizzare per il Masaf, per rendere davvero concrete le misure previste dal Piano. |
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