il Punto Coldiretti

Biologico: nuove norme per il controllo e piano nazionale delle sementi

Sono trascorsi quasi 18 mesi dall’approvazione della legge n. 23/22 che stabiliva disposizioni per la tutela, lo sviluppo e la competitività della produzione con metodo biologico ed ancora il lungo e complesso processo di definizione di tutto l’impianto normativo, previsto dalla legge, è in piena fase di realizzazione.
Lo scoccare del diciottesimo mese, però, è visto con molta attenzione negli Uffici ministeriali perché rappresenta il momento oltre il quale non è più applicabile la delega al Governo per legiferare sulla riforma del sistema di controllo. La delega definita all’articolo 19 della legge 23/22 è, infatti, prossima alla scadenza ed al Ministero di via XX Settembre si sta provando a forzare le tappe, per arrivare ad una approvazione di un decreto legislativo che metta mano al sistema di controllo del biologico.

Un primo testo ha già avuto l’avallo del Consiglio dei Ministri nel mese di agosto ed al momento si stanno stringendo i tempi per avere i necessari pareri della Conferenza Stato Regioni e delle Commissioni competenti di Camera e Senato.

La delega contenuta nella legge chiedeva con chiarezza un provvedimento da parte del Governo, utile a migliorare le garanzie di terzietà dei soggetti autorizzati al controllo, eventualmente anche attraverso una ridefinizione delle deleghe al controllo concesse dal Ministero e a rivedere l’impianto del sistema sanzionatorio connesso.

Il testo presentato tuttavia non pare che raggiunga pienamente tali obiettivi, essenziali ai fini di una corretta riforma del sistema di controllo, ma si sofferma su alcuni aspetti di dettaglio, ribadendo grosso modo l’impostazione che già era stata data al sistema dal decreto legislativo 23 febbraio 2018, n. 20. Per tale motivo si sta lavorando alacremente alla definizione di possibili emendamenti nel tentativo di migliorare il testo presentato.

Coldiretti in particolare ritiene necessario intervenire sul testo per rendere più coerente la delega concessa agli organismi di controllo privati con il sistema sanzionatorio gestito dal sistema pubblico, sostenere una semplificazione amministrativa che necessita una revisione dei diversi sistemi informativi, la definizione più chiara dell’autorità di controllo preposta alle verifiche alle importazioni e la eliminazione della marca da bollo sulla notifica, che appare una obsoleta tassa vessatoria prevista solo per l’agricoltura biologica.

Ma non solo novità normative relative ai controlli: è di qualche giorno fa infatti la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del Piano nazionale delle sementi biologiche che definisce il percorso che il Masaf intende realizzare per aumentare la disponibilità per gli agricoltori bio delle sementi e migliorare l’aspetto qualitativo delle varietà adatte all’agricoltura biologica e biodinamica.

Un percorso che è costituito da cinque aree di attività: una prima area che prevede la realizzazione di un monitoraggio per una valutazione quantitativa e qualitativa sullo stato dell’arte rispetto all’uso delle sementi in agricoltura biologica, una seconda area che identificherà le azioni che possono supportare la produzione nelle aziende agricole biologiche, la diffusione e l’utilizzo delle sementi biologiche, una terza area dedicata allo sviluppo della ricerca ed innovazione per le varietà di sementi bio ed una quarta area favorire dal punto di vista organizzativo e normativo l’iscrizione di varietà biologiche agli appositi elenchi. La quinta area di lavoro prevederà iniziative per la divulgazione dei risultati e la formazione.

Questo piano sementiero per il biologico appena approvato, segue altri piani analoghi, che già in precedenza sono stati approvati e finanziati al Crea da parte del Ministero e che Coldiretti monitora con attenzione, nella speranza che si possano risolvere le numerose criticità di questa parte fondamentale del sistema del biologico.

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