Debutto di Coldiretti Bio al Sana: riflettori sui consumi domestici
Per la prima volta Coldiretti Bio, grazie all’impegno delle proprie aziende associate, della federazione regionale dell’Emilia-Romagna, e di Coldiretti Giovani Impresa, ha partecipato con uno spazio espositivo istituzionale richiamando l’interesse della Confederazione verso un settore di grandi potenzialità e al centro delle politiche di sviluppo europee del nostro agroalimentare. Per la giornata inaugurale è stato organizzato un convegno dal titolo “Biologico italiano in Europa: risposte alle nuove sfide del mercato” al quale hanno partecipato esponenti di spicco come Elena Panichi – Capo unità agricoltura biologica Dg Agri; Eduardo Cuoco – Direttore Ifoam; Carmelo Troccoli – Direttore fondazione Campagna Amica; Fabio Brescacin – Presidente EcorNaturaSì S.p.A.; Robert Schweininger – Responsabile acquisti del gruppo Tegut; Enrico Amico – Presidente Demeter. L’incontro, conclusosi con un intervento della Presidente Gardoni, è stato un momento di riflessione sull’andamento dei principali canali di sbocco del prodotto biologico italiano e sulle diverse possibilità che il mercato offre ai produttori biologici. L’Italia si conferma leader nel settore biologico per quanto riguarda l’offerta produttiva: importanti i numeri per quota di superficie agricola, numero di operatori e volume di export. Con quasi 2,2 milioni di ettari, l’Italia vanta la più alta percentuale di superfici bio sul totale (17%), a fronte di quota media Ue ancora ferma al 9% e ben lontana dall’obiettivo del 25% inseriti nella strategia Farm to Fork per il 2030. Risulta, inoltre, molto positiva la performance dell’export bio: nel 2022 le vendite di prodotti agroalimentari italiani bio sui mercati internazionali hanno raggiunto i 3,4 miliardi di euro, mettendo a segno una crescita del +16% (anno terminante giugno) rispetto all’anno precedente. Il riconoscimento del bio Made in Italy sui mercati internazionali è testimoniato anche della crescita di lungo periodo (+181% rispetto al 2012, un valore quasi triplicato) e dalla quota di export sul paniere Made in Italy (peso del 6% sull’export agroalimentare italiano totale nel 2022 a fronte di un 4% di dieci anni fa). Qualche ombra al contrario riguarda i consumi interni che complessivamente si dimostrano in crescita grazie al traino dei consumi extra-domestici, a fronte di un segno meno della componente domestica (-0,8%) e un’incidenza dei consumi bio sul totale dei consumi alimentati ancora più bassa rispetto a quanto accade nei principali paesi europei. L’agricoltura biologica rappresenta un metodo produttivo di importanza strategica per la transizione ecologica dei nostri territori. I primati del biologico italiano contribuiscono a rendere la nostra agricoltura la più green d’Europa, con un ruolo da protagonista per la crescita sostenibile del Paese. |
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