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Importazioni di prodotti biologici: stretta sui controlli con il nuovo accordo tra Mipaaf e Agenzia delle dogane

Il Ministero delle Politiche agricole (Mipaaf) ha sottoscritto con l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (Adm) dopo un iter procedurale avviato a seguito dell’applicazione in gennaio del nuovo Regolamento (Ue) 2018/848, relativo alla produzione biologica e all’etichettatura dei prodotti biologici, una Convenzione Quadro triennale dedicata ai controlli sulle importazioni dei prodotti biologici dai Paesi terzi verso l’Italia. Con il nuovo accordo quadro, si rendono stabili i controlli ufficiali sui prodotti biologici destinati al mercato dell’Unione europea.

Con la sottoscrizione della Convezione, anche l’Italia si allinea alla normativa vigente in ambito europeo volta a garantire a tutti gli Stati membri un unico sistema regolatorio e di conformità in materia di importazione e di etichettatura sui prodotti biologici. L’ accordo che avrà la durata di 3 anni conferisce piena legittimazione all’Agenzia della Dogane e dei Monopoli la quale eserciterà il suo controllo di analisi e di valutazione sui prodotti biologici e sulla loro conformità.

Grazie a questo protocollo si prosegue verso una maggiore condivisione di regole comuni con l’obiettivo di garantire a tutti i cittadini prodotti conformi e di qualità, contrastando in modo ancora più incisivo le pratiche commerciali sleali.

L’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli ha evidenziato come sia al servizio di molteplici Ministeri e Organismi istituzionali, in ragione delle diverse professionalità presenti in Agenzia. Tra i suoi compiti è prioritario quello a garanzia della salute dei cittadini, attività che viene svolta grazie anche al determinante supporto dei laboratori chimici dell’Agenzia, per cui è naturale che il Mipaaf si sia rivolto a tale ente istituzionale per attuare i controlli previsti sui prodotti biologici.

Coldiretti esprime soddisfazione per l’accordo quadro in quanto il controllo delle importazioni è uno dei temi più sensibili rispetto alla necessità d tutelare e valorizzare le produzioni italiane biologiche che hanno uno standard elevato in termini di qualità dei prodotti importati. L’avvio del marchio previsto dalla legge quadro nazionale sul bio (l. n. 23/2022) in combinazione sinergica con l’accordo quadro appena approvato e con il nuovo decreto, emanato a febbraio,  che definisce le modalità con cui gli Organismi di controllo devono procedere ad effettuare la valutazione del rischio degli operatori che svolgono attività di importazione di biologico da paesi terzi, contribuisce senz’altro alla  tutela delle produzioni italiane  biologiche.

L’attenzione sul tema resta comunque molto alta anche in relazione ai dati che vedono, anche per l’ultimo anno analizzato, una vera invasione di prodotti biologici da paesi extracomunitari, con un incremento complessivo del 13,1% delle quantità totali rispetto all’anno precedente, per un totale di ben 210 milioni di chili di cui quasi 1/3 dall’ Asia.

I cereali, le colture industriali e la frutta fresca e secca sono le categorie di prodotto biologico più importate, con un’incidenza rispettivamente del 30,2%, 19,5% e 17,0%. I tassi di crescita delle importazioni bio più rilevanti si sono avuti per la categoria di colture industriali (+35,2%), di cereali (16,9%) e per la categoria che raggruppa caffè, cacao, zuccheri, tè e spezie (+22,8%). Tutti prodotti per i quali, prima che arrivino sulle nostre tavole, in concorrenza con la qualità del biologico italiano, è bene siano accuratamente verificati e controllati.

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