il Punto Coldiretti

Campi contaminati da ogm, multinazionale condannata a rimborsare gli agricoltori

Un milione e mezzo di dollari dovranno essere pagati dalla multinazionale tedesca Bayer CropScience agli agricoltori dell’Arkansas e del Mississippi a causa della vendita di sementi di riso contaminate con organismi geneticamente modificati (Ogm) non autorizzati, per decisione assunta dalla Corte Federale.

Lo rende noto la Coldiretti nel sottolineare che la sentenza apre le porte ad eventuali ricorsi anche dall’Europa e dall’Italia dove erano sono stati individuati ogm non autorizzati, linea GM LL Rice 601 importati dagli  Stati Uniti, secondo la relazione sul sistema di allerta comunitario del Ministero della Salute. Si tratta del secondo verdetto nei confronti della multinazionale per le perdite provocate agli agricoltori a causa della contaminazioni da varietà di riso ogm.

Uno scandalo che si sta allargando a macchia d’olio dopo una Corte aveva assegnato un rimborso di 2 milioni di dollari a due agricoltori del Missouri lo scorso dicembre mentre altri tre casi saranno sotto esame entro l’anno con il coinvolgimento di agricoltori dalla Louisiana al Texas ma anche esportatori di riso.

Sono circa 6000 gli agricoltori statunitensi coinvolti da quando il dipartimento statunitense dell’agricoltura ha annunciato nell’agosto 2006 che tracce di riso geneticamente modificato Liberty Link sono state trovate nel riso statunitense “long-grain”. La presenza di partite di riso contaminate provenienti dagli Stati Uniti è stata individuata in Italia,come in mezza  Europa,ed ha costretto l’Unione Europea ad adottare rigorosi e costosi sistemi di controllo.

La sentenza apre porte alle richieste di risarcimento danni provocati dalla commercializzazione illegale facendo valere le responsabilità dei titolari del brevetto per i maggiori costi dei controlli che sono stati effettuati dagli Stati e degli eventuali danni di mercato causati ai incolpevoli risicoltori europei impegnati nel garantire l’assenza di biotech nelle proprie coltivazioni.

In Italia dove è stata fatta la scelta di una agricoltura libera da ogm in tutte le coltivazioni la produzione nazionale di riso viene realizzata su 238mila ettari di terreno con un raccolto da primato europeo che rende il Paese praticamente autosufficiente per quanto riguarda i consumi e garantisce sul piano qualitativo, anche grazie alla leadership nei riconoscimenti dell’Unione Europea.

La decisione della Corte federale negli Stati Uniti arriva proprio mentre in Italia si sta tentando di autorizzare la coltivazione di semi geneticamente modificati (Ogm) di granoturco che sono stati proibiti in Francia e Germania dove addirittura, dopo alcuni anni di coltivazione, nell’aprile 2009 il mais MON 810 è stato vietato a seguito di nuove acquisizioni circa gli effetti negativi sull’apparato intestinale, sugli organismi del terreno e sulla dispersione del polline, con contaminazioni derivanti dalla impollinazione incrociata tra coltivazioni transgeniche e non.  

L’opposizione alla coltivazione di questo tipo di mais transgenico da parte della Germania dopo alcuni anni di coltivazione segue lo stop già venuto da Francia, Austria, Ungheria, Lussemburgo e Grecia. 

L’autorizzazione al mais transgenico andrebbe a scontarsi con il diritto degli agricoltori a mantenere le proprie coltivazioni ogm-free, non essendo ancora stato definito il piano di coesistenza, senza dimenticare l’assoluta contrarietà dei consumatori italiani i quali ritengono che i prodotti alimentari contenenti organismi geneticamente modificati siano meno salutari rispetto a quelli tradizionali. 

Sulla base dei risultati dell’ultima indagine annuale Coldiretti-Swg "Le opinioni di italiani e europei sull’alimentazione”, il 72 per cento dei cittadini italiani che esprimono una opinione ritiene che i prodotti alimentari contenenti Organismi geneticamente Modificati siano meno salutari rispetto a quelli tradizionali.

Registrato presso il Tribunale Civile di Roma, Sezione per la Stampa e l'Informazione al n. 367/2008 del Registro della Stampa. Direttore Responsabile: Paolo Falcioni.
2008 © Copyright Coldiretti - powered by BLUARANCIO S.p.A. | Redazione contenuti

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi