il Punto Coldiretti

Coldiretti chiede all’Unione Europea di autorizzare il Propanil sul riso

Coldiretti, rispondendo ad un’esplicita richiesta dei risicoltori italiani, ha inviato una lettera alla Commissione Ue affinché sia autorizzato il Propanil per combattere alcune piante infestanti del riso.

Il Propanil, sostanza la cui immissione in commercio è stata a suo tempo revocata dall’Unione Europea, è un erbicida selettivo di post emergenza che viene impiegato da solo o in miscela con altre molecole (ad es. solfoniluree, Mcpa o Triclopyr), contro piante infestanti tra le più dannose per la coltivazione del riso, mentre in miscela con altri erbicidi permette il controllo delle popolazioni d’infestanti (Ciperacee ed Alismatacee) resistenti ai principi attivi con meccanismo di azione di inibizione dell’enzima Als (aceto-lattato-sintetasi) che, oggi, compone la quasi totalità degli erbicidi rimasti impiegabili in risaia.       

Molti studi scientifici evidenziano come tale sostanza sia indispensabile per il controllo delle infestanti. D’altro canto, negli Stati Uniti oltre il 67% del riso coltivato è trattato con questa molecola. Coldiretti ha espresso, pertanto, preoccupazione rispetto al procedimento di revisione di tale sostanza che sarà discussa il prossimo 27 settembre al Comitato permanente per la catena alimentare e la salute degli animali (Scfcah), che raggruppa gli esperti dei 27 Paesi dell’Unione Europea.

Risulta, infatti, che la Commissione Europa ha già predisposto una nuova proposta per la non inclusione di Propanil nell’Allegato I, nonostante la casa produttrice della sostanza abbia presentato all’Efsa, l’Autorità europea per la sicurezza alimentare, un dossier contenente dati aggiornati sulla sostanza.

La mancata inclusione del Propanil nell’All.I della dir. 91/414/Cee avrebbe un impatto molto negativo sulla produzione di riso tenuto conto che l’Italia ha una posizione rilevante nella produzione europea.

Infatti, con i suoi 260.000 ettari il nostro Paese rappresenta oltre il 50% della superficie europea coltivata a riso (circa 500.000 ha), seguita dalla Spagna con il 27% (135.000 ettari) mentre Grecia, Francia e Portogallo coprono il 5% degli ettari ciascuno, seguiti da Romania, Bulgaria e Ungheria con il 2%. (fonte Copa Cogeca).
 
L’assenza del Propanil rende di fatto impossibile l’applicazione di una vera strategia di lotta alle infestanti, un principio agronomico ancor più fondamentale per colture in strettissima successione quali il riso. Tale concetto si basa, infatti, sull’utilizzo e disponibilità di un certo numero di erbicidi provvisti di diversi meccanismi d’azione. Al contrario, con la continua riduzione nel numero dei principi attivi disponibili, aumenta notevolmente il rischio di selezione e sviluppo di popolazioni infestanti con caratteri di resistenza, con conseguente minore efficacia dei trattamenti applicati.

Tutto ciò paradossalmente porta il rischio di un incremento nei quantitativi di agrofarmaci necessari per la crescita delle colture con conseguente maggiore impatto ambientale, aggravato dai costi per l’agricoltore.

La perdita definitiva dell’uso del Propanil comporterebbe entro qualche anno, una riduzione delle superfici investite a causa del riacutizzarsi dei fenomeni di resistenza agli erbicidi, già frequentemente segnalati nel corso degli ultimi anni. Coldiretti ha evidenziato come sarebbe davvero grave rendere l’Unione Europea interamente dipendente dagli altri continenti per soddisfare la propria domanda interna di riso, visto che i paesi extraeuropei nostri competitori beneficerebbero di un’ulteriore accresciuta competitività dal punto di vista dei costi.

Essi potranno, infatti, continuare ad impiegare, al contrario dei risicoltori italiani ed europei, il Propanil (autorizzato in Asia, Americhe ed Oceania). Oltretutto, le dosi proposte nel dossier attualmente in valutazione, risultano sensibilmente inferiori a quelle tradizionalmente applicate in passato.

E’ stati inoltre evidenziato alla Commissione Europea come le zone risicole siano spesso tutelate per  il rilevante valore ambientale rappresentato dall’ecosistema risaia e per l’importanza di tutelare la fauna ospitata al suo interno. Il riso migliora sensibilmente la sostenibilità ambientale e ha un’importanza fondamentale per il mantenimento di questi ecosistemi, in particolare relativamente alla qualità delle acque, alla lotta contro la salinizzazione dei terreni ed alla difesa della biodiversità.

Si segnala, a riguardo, come l’area delle risaie ospiti le popolazioni di ardeidi coloniali più numerose d’Europa. Le due specie più comuni sono la nitticora (63.000 coppie in Europa, delle quali 13.667 in Italia) e la garzetta (68.000 coppie in Europa, delle quali 15.998 in Italia). Le altre specie di ciconiiformi gregari nidificanti nell’area delle risaie sono l’airone cenerino, l’airone rosso, l’airone bianco maggiore, la sgarza ciuffetto, l’airone guardabuoi, il mignattaio, la spatola.

L’auspicio è, quindi, che le istanze dei risicoltori italiani siano accolte e che la Commissione Ue consenta l’immissione in commercio del Propanil per il riso in quanto una decisione in senso contrario danneggerebbe gravemente l’intero comparto.

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