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Consiglio nazionale della Green economy, attività e proposte dopo gli Stati generali 2014

L’11 dicembre scorso si è riunito il Consiglio nazionale della green economy che ha presentato il resoconto degli Stati generali 2014 giunti alla loro terza edizione. Ne è emerso un bilancio estremamente positivo grazie agli interventi resi dal Presidente della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile Edo Ronchi, dai Ministri dell’Ambiente e del Lavoro, e grazie ai contributi forniti dagli oltre cento relatori, rappresentati da istituzioni, imprese e start up, università e associazioni. 

I risultati concreti sono stati valorizzati dalle attività del Parlamento, che negli ultimi anni ha esaminato, recependole, diverse proposte presentate dagli Stati generali: l’indagine conoscitiva sulla green economy condotta dalle Commissioni congiunte VIII (Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici) e X (Attività produttive, Commercio e Turismo) della Camera dei deputati ha ricordato che «la green economy è necessariamente una sfida globale che deve investire ogni singolo paese e ogni area del mondo.

Realizzare le condizioni per uno sviluppo sostenibile non può essere un impegno unilaterale, ma richiede una larghissima convergenza nella definizione degli obiettivi e una straordinaria determinazione nel loro perseguimento. La sfida è ambiziosa, ma è anche l’unica strada percorribile se si vogliono salvaguardare le più grandi conquiste della civiltà e preservare il patrimonio naturale. Si tratta di ridefinire nuovi equilibri capaci di restituire prospettiva all’umanità superando la contrapposizione anacronistica tra i diritti degli individui, le loro aspirazioni e la difesa del pianeta.

In questo senso l’Europa può e deve essere all’avanguardia, deve essere concretamente un punto di riferimento avanzato sul terreno dell’innovazione e della costruzione di una nuova sintesi tra le ragioni dello sviluppo e della crescita e quelle della tutela dell’ambiente». Il collegato ambientale alla legge di stabilità 2014 recante Disposizioni in materia ambientale per promuovere misure di green economy e per il contenimento dell’uso eccessivo di risorse naturali ha preso in considerazione diversi settori nei quali la green economy può trovare concreta applicazione in termini di nuova occupazione e di innovazione tecnologica, ricordando che la green economy non riguarda soltanto attività in campo energetico ma anche e soprattutto «attività nel campo dell’uso razionale delle materie e dei materiali».

Nel corso della riunione del Consiglio nazionale è stato discusso e approvato il documento di sintesi sullo «sviluppo delle imprese della green economy: la via maestra per uscire dalla crisi italiana» orientando le scelte verso obiettivi capaci di valorizzare la qualità ambientale dello sviluppo attraverso l’adozione di specifiche misure di riforma fiscale, di revisione delle spese, di riallocazione degli incentivi, di accesso al credito, nonchè di riduzione degli oneri burocratici.
Sono stati proposti obiettivi concreti per dare un forte impulso allo sviluppo di una green economy made in Italy. Innanzitutto promuovere e adottare misure per valorizzare la qualità green delle imprese italiane e sviluppare l’eco-innovazione, rafforzando i sistemi di rendicontazione e di comunicazione al mercato  che consentano alle imprese di internalizzare i vantaggi e i costi ambientali e attuando una revisione del sistema degli incentivi per favorire quelli che migliorano le performance ambientali. L’eco-innovazione deve essere sviluppata, in particolare, rafforzando l’utilizzo dei fondi europei, sviluppando partenariati tra le università, gli enti di ricerca, le imprese e le amministrazioni locali, selezionando le defiscalizzazioni e le incentivazioni sulla base dei risultati in termini di eco-innovazione, assicurando maggiore informazione sulle tecnologie più sostenibili disponibili.

Serve poi contrastare la crisi climatica, ormai gravissima, sviluppando l’efficienza energetica e le fonti rinnovabili. L’Italia deve proseguire nella riduzione delle emissioni di gas serra a partire dall’efficienza energetica, considerati i risultati positivi, in termini di investimenti e risparmi anche sul consumo finale, raggiunti negli ultimi anni. Occorre procedere con lo sviluppo delle fonti rinnovabili, che ad oggi coprono il 13,5 per cento del fabbisogno nazionale, per i numerosi impatti favorevoli che derivano sulla riduzione delle emissioni di CO2, sulla qualità dell’aria, sul rispetto del Protocollo di Kyoto, sugli investimenti in nuovi impianti e in nuovi posti di lavoro. Tuttavia, risulta necessario, per raggiungere tali obiettivi, concentrare l’attenzione su scelte normative maggiormente orientate a favorire i benefici derivanti dallo sviluppo delle fonti rinnovabili.

Serve poi sviluppare misure per una mobilità sostenibile a basse emissioni attraverso forme di tassazione ecologica ed incentivi alla domanda, favorendo auto elettriche ed ibride e sviluppando la filiera delle auto a gas e integrate con la produzione di biometano e riducendo il più possibile il trasporto merci su strada che costituisce una causa allarmante di congestione del traffico nelle aree urbane. Ancora, sviluppare il riciclo dei rifiuti come strumento fondamentale per l’uso efficiente delle risorse e per un risparmio effettivo nei costi di gestione.

Necessario anche investire e utilizzare rapidamente risorse certe ed adeguate per prevenire e ridurre i rischi e i costi di alluvioni e frane e per migliorare la gestione del territorio, le infrastrutture verdi e la qualità urbana. Occorre, a tal fine, superare tutte le reali criticità che rallentano gli interventi, puntando sempre di più l’attenzione sui finanziamenti diretti alla manutenzione, alla cura e al presidio del territorio per evitare che le spese per le emergenze continuino a superare quelle per la prevenzione.

Nell’anno dell’Expo occorre infine dare un nuovo impulso allo sviluppo dell’agricoltura italiana di qualità ecologica incentivando le attività di vendita diretta, i farmers’ markets e le forniture a filiera corta presso le scuole, gli ospedali, gli enti pubblici e privati, attraverso la promozione dell’agricoltura urbana e periurbana quale infrastruttura verde che assicura il presidio del territorio e la qualità ambientale e che favorisce attività ricreative e culturali. In questa prospettiva occorre, allora, incoraggiare l’impiego dei giovani nelle attività agricole di qualità ecologica e nelle connesse attività di agriturismo e agro-energie attraverso adeguati incentivi fiscali e contributivi e favorire con lo strumento della detrazione fiscale le iniziative private dirette a valorizzare la dimensione multifunzionale dell’agricoltura. 

Gli Stati Generali del 2015 si apriranno con la presentazione ufficiale della «I Relazione annuale sullo stato della green economy in Italia» che farà il punto sul quadro internazionale ed europeo aggiornato al 2014; sui green growth indicators dell’Ocse e sulla loro applicazione aggiornata al 2014 in Italia; sulla elaborazione di indici per l’andamento delle imprese della green economy (distinguendo tra imprese core-green e go-green) prevedendo possibili comparazioni con l’indice della produzione e degli investimenti, del fatturato e dell’export nonché dell’occupazione nell’industria manifatturiera italiana; sugli indici aggiornati al 2014 dell’eco-innovazione in Italia; sullo stato delle imprese della green economy con indagine presso almeno 500 imprenditori con riguardo all’andamento degli investimenti, alla produzione, ai fatturati, all’export e all’occupazione nel 2014, con ulteriori previsioni nel 2015 e per il prossimo 2016; sulle novità legislative d’interesse intervenute nel 2014; sulle proposte e sugli indirizzi conclusivi da presentare ai decisori politici.

Tra le novità del 2015 vi è, inoltre, quella di organizzare, in collaborazione con l’Enea, una Scuola Superiore sulla Green Economy per la formazione di giovani ricercatori e professionisti in grado di contribuire alla concreta attuazione di un’economia circolare e di una società sostenibile, ai quali verranno fornite competenze specifiche, pur nel rispetto della natura olistica delle problematiche legate alla Green economy, attraverso la partecipazione a conferenze, seminari e gruppi di lavoro operativi diretti alla realizzazione di progetti e alla condivisione di esperienze maturate nel corso di stage condotti nelle aziende.

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