il Punto Coldiretti

Consorzio imballaggi, servono semplificazione e revisioni obblighi per le aziende

E’ necessario avviare un percorso per conciliare le esigenze ambientali con la necessaria semplificazione amministrativa e burocratica e valutare una revisione normativa finalizzata a rivisitare gli obblighi di adesione e contribuzione al Consorzio nazionale imballaggi a carico delle imprese agricole ed a rendere proporzionate ed adeguate le relative sanzioni.

Questo il contenuto della lettera che Coldiretti ha inviato al Ministro dell’Ambiente, in occasione della recente pubblicazione del decreto ministeriale 22 aprile 2014 (Attuazione della direttiva 2013/2/Ue della Commissione del 7 febbraio 2013, recante modifica dell’allegato I della direttiva 94/62/Ce del Parlamento europeo e del Consiglio sugli imballaggi ed i rifiuti di imballaggio) che ha riproposto le problematiche – già precedentemente segnalate alle competenti Istituzioni – relative agli onerosi obblighi connessi al sistema Conai.

In particolare, il decreto, nel recepire le disposizioni comunitarie, contiene alcuni esempi illustrativi circa la qualifica come imballaggio di alcuni beni e materiali il cui inquadramento era controverso. In tale contesto, con riferimento a quanto di interesse per il settore agricolo, sono considerati imballaggi, ad esempio, le etichette apposte sulle bottiglie, oppure i vasi da fiori utilizzati per la vendita ed il trasporto delle piante e non destinati a restare con la pianta per tutta la durata della sua vita.

Sulla base dei criteri indicati, un imprenditore agricolo che acquisti piante in vaso, secondo la normativa vigente, sarebbe obbligato a verificare l’avvenuto pagamento del contributo Conai (o a versarlo egli stesso, in caso di importazione) ed ad iscriversi al sistema Conai come utilizzatore (o come produttore, in caso di importazione).

Coldiretti ha quindi segnalato al Ministro dell’ambiente la necessità di assicurare un’adeguata applicazione della normativa vigente ad un settore che, come è noto, presenta caratteristiche del tutto peculiari. 

La mancanza, nella normativa di riferimento, di parametri dimensionali ai quali collegare gli oneri di iscrizione e contribuzione al Consorzio rende inutilmente gravosa la necessaria adesione al sistema consortile per le piccole imprese che fanno un uso limitatissimo di imballaggi. La normativa vigente in materia di adempimenti Conai, inoltre, pone significativi problemi di adattamento da parte delle imprese agricole, gran parte delle quali è costituita da imprese di piccole e piccolissime dimensioni. Il numero delle imprese associate e la capillarità delle stesse non consente, d’altra, parte, di gestire le procedure con lo strumento della delega.

A ciò deve aggiungersi che le imprese agricole – fatte salve alcune rare eccezioni legate all’importazione di imballaggi – nell’ambito della normativa che disciplina le attività del Consorzio nazionale – rivestono la qualifica di utilizzatori o di utenti finali, categorie di soggetti a cui la direttiva 94/62/Ce non impone alcun obbligo specifico.

In tale prospettiva, nel condividere l’esigenza di assicurare che anche le imprese agricole assicurino una corretta gestione dei rifiuti prodotti, Coldiretti ha rappresentato la necessità di procedere alla revisione della normativa di riferimento, per rendere proporzionate ed adeguate le sanzioni del codice ambientale e rivisitare gli obblighi di adesione e contribuzione al Consorzio a carico degli utilizzatori di imballaggi, soprattutto con riferimento alle imprese di piccole dimensioni.
 
Ad esempio, dovrebbe essere prevista la possibilità per le imprese, in analogia a quanto avviene in altri Consorzi, di aderire al Conai per il tramite delle proprie Organizzazioni di categoria.  Soprattutto, però, nelle more dell’adozione dei necessari provvedimenti normativi e dei conseguenti aggiornamenti statutari, sarebbe indispensabile l’adozione di una procedura semplificata di iscrizione e la definizione di una specifica categoria di esenzione dall’applicazione del contributo ambientale per le imprese agricole.

Tali adattamenti consentirebbero di rispettare il principio di proporzionalità nella previsione degli adempimenti amministrativi ed economici, differenziando oneri e procedure in relazione alla dimensione, al settore in cui l’impresa opera ed all’effettiva esigenza di tutela degli interessi pubblici, nel rispetto del principio comunitario “chi inquina paga”.

Registrato presso il Tribunale Civile di Roma, Sezione per la Stampa e l'Informazione al n. 367/2008 del Registro della Stampa. Direttore Responsabile: Paolo Falcioni.
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