il Punto Coldiretti

Crescono le iniziative contro lo spreco alimentare

Esistono moltissime occasioni nelle quali il cibo, pur perfettamente commestibile, viene sprecato: sono sufficienti errori nelle etichette o nel confezionamento del prodotto, una data di scadenza ravvicinata, pasti non serviti negli esercizi di ristorazione autorizzati o di somministrazione collettiva o, ancora, eccedenze rimaste invendute nei magazzini della grande distribuzione per far scattare lo spreco.

In un Pianeta in continua espansione, in cui ancora troppe fasce di popolazione incontrano difficoltà nell’accesso al cibo e altre affrontano problemi legati all’eccesso di cibo, il problema dello spreco appare di centrale interesse, perché presuppone un cambiamento culturale nell’individuazione di fonti eque di distribuzione e approvvigionamento di cibo sano per tutti. La globalizzazione e le produzioni di massa non hanno, infatti, garantito una soluzione ai problemi legati all’indigenza ma, al contrario, hanno favorito la cultura dello scarto, come più volte ha ricordato anche Papa Francesco. 
   
In questo contesto, appare di assoluto rilievo la recentissima legge regionale del 6 marzo 2015, n. 5 Interventi regionali di riconversione delle eccedenze alimentari, con la quale la Regione Campania ha deciso di scendere in campo per mettere un freno agli sprechi alimentari e garantire il proprio sostegno alle fasce più deboli della popolazione, in crescente aumento negli ultimi anni.

Così, la Regione ha pensato di coinvolgere gli operatori del terzo settore (organizzazioni di volontariato, enti di promozione sociale, cooperative, fondazioni, ecc.) e tutte le imprese della ristorazione e della somministrazione collettiva in bandi, iniziative di informazione, campagne di sensibilizzazione ed in percorsi educativi diretti a contrastare l’indigenza e ridurre gli sprechi.

Per la realizzazione di tale iniziativa la Regione Campania favorisce gli accordi di collaborazione tra le aziende del settore alimentare, della grande distribuzione alimentare e della ristorazione collettiva ed i soggetti del terzo settore per la cessione di generi alimentari ancora commestibili; promuove le attività che riducono gli sprechi nel settore della produzione e della distribuzione alimentare per migliorare l’efficienza della catena alimentare e favorire modelli di produzione, distribuzione e consumo più efficienti e sostenibili; prevede l’istituzione di network sociali che si avvalgono di piattaforme web, web community e App; promuove i progetti di informazione, di sensibilizzazione e formazione professionale per incentivare ogni forma di solidarietà e favorire il recupero e la redistribuzione delle eccedenze alimentari ed infine, istituisce la Giornata regionale contro gli sprechi alimentari.

Tra gli interventi previsti, la Giunta regionale si impegna a predisporre le manovre di riduzione delle aliquote dell’imposta regionale sulle attività produttive e dell’addizionale regionale all’imposta sul reddito delle persone fisiche per le imprese concessionarie del marchio etico regionale, di cui alla l.r. n. 14 del 2014 e che stipulano gli accordi di collaborazione previsti dalla legge regionale medesima. L’appuntamento sul primo bilancio di questa nobile iniziativa è fissato tra due anni, quando la Giunta dovrà presentare la relazione sullo stato di attuazione delle attività e sui progetti compiuti.

Nel frattempo, si spera che una tale iniziativa possa ispirare anche altre Regioni nella promozione di un modello di sviluppo economico che guardi al Pianeta come ad una grande risorsa da valorizzare e non da spremere. 

Registrato presso il Tribunale Civile di Roma, Sezione per la Stampa e l'Informazione al n. 367/2008 del Registro della Stampa. Direttore Responsabile: Paolo Falcioni.
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