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Ecco le innovazioni ecosostenibili per gestire i rifiuti plastici in agricoltura

Impiegare plastiche biodegradabili nella pacciamatura. E’ l’idea emersa da un convegno sulle innovazioni ecosostenibili nella gestione dei rifiuti plastici in campo agricolo. Come è noto, la pacciamatura è una pratica agronomica che si effettua ricoprendo il terreno con uno strato di materiale, al fine di impedire la crescita delle malerbe, mantenere l’umidità nel suolo, proteggere il terreno dall’erosione, evitare la formazione della cosiddetta crosta superficiale, diminuire il compattamento, mantenere la struttura e innalzare la temperatura del suolo.

Si tratta di una tecnica molto utilizzata nelle pratiche agronomiche sostenibili (agricoltura biologica e biodinamica) ma anche nell’agricoltura tradizionale. Nel nostro Paese per questa pratica si utilizzano ingenti quantitativi di plastiche tradizionali monouso, le cui operazioni di recupero e smaltimento sono costose e, a volte, non vengono effettuate secondo le disposizioni legislative vigenti.

In alcuni casi, inoltre, anche il riciclaggio di questi materiali risulta difficoltoso a causa dell’elevata percentuale di impurità presenti. Una soluzione a questo problema può essere rappresentata dall’impiego delle plastiche biodegradabili, che, proprio per la loro caratteristica di biodegradare nel suolo, non necessitano della rimozione dopo l’uso, oltre a prevenire, a monte, la produzione di rifiuti.

Secondo Novamont, in particolare, i teli per la pacciamatura biodegradabili rappresentano una soluzione ecocompatibile, che permette di diminuire notevolmente l’impatto ambientale, oltre ad apportare vantaggi organizzativi, facendo risparmiare tempo e risorse agli agricoltori.

I vantaggi di questa soluzione sono stati presentati in dettaglio in occasione del convegno, ma, in sostanza, considerando due scenari di smaltimento, cioè lo scenario in conformità alla legge ed uno scenario non conforme (bruciare il telo in campo), risulta che tramite l’utilizzo di film pacciamanti biodegradabili è possibile ridurre la CO2 eq del 49% per ogni ettaro di terreno pacciamato (contro il +73% del secondo scenario, cioè quello che ipotizza il mancato rispetto della norma relativamente alle pratiche di smaltimento).

Altri dati riguardano uno dei principali inquinanti dell’aria, il particolato PM10 (ovvero l’indicatore che viene normalmente utilizzato dalle pubbliche amministrazioni per le politiche di  blocco del traffico). In questo caso è emerso che la sostituzione con plastiche biodegradabili consente di evitare inquinamenti massicci di aria nel caso in cui i teli plastici tradizionali non siano correttamente smaltiti, ma bruciati in campo, ovvero con valori che raggiungono, per lo scenario analizzato, 330 milioni di microgrammi/ha.

In termini di impatto ambientali, quindi, secono Novamont, una sostituzione del 50% dei teli in plastica tradizionale con teli biodegradabili (in Mater-Bi®) consente per l’intero settore, che consuma ogni anno circa 43.000 t di film per pacciamatura, una riduzione delle emissioni di gas serra pari a 32.500 t/anno (corrispondenti alle emissioni prodotte in un anno da una città di 37.500 abitanti).

Nel convegno sono stati presentati anche altri prodotti per l’applicazione di tecniche di disorientamento sessuale degli insetti, con l’obiettivo di ridurre in modo significativo i trattamenti insetticidi, salvaguardare gli insetti utili e operare nell’ambito dei programmi  di difesa integrata o biologica. Anche questi diffusori (presentati da Isagro), inoltre, si esauriscono completamente del feromone contenuto entro la stagione di utilizzo ed, essendo biodegradabili e compostabili, non devono essere raccolti a fine campagna.

Rispetto alla sempre maggiore necessità di disporre di innovazioni per le imprese agricole, i dati presentati sembrano interessante. Tuttavia, per la loro percorribilità, resta da valutare l’effettiva incidenza dei costi di questi miglioramenti di processo che, nel caso di una comprovata utilità ed efficienza, potrebbero essere fatti oggetto anche nei PSR di specifiche misure incentivanti per il loro impiego.

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