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Efficienza energetica, strumenti inadeguati per le imprese agricole

Nell’ambito degli Stati Generali dell’Efficienza Energetica, promossi dall’Enea con il supporto tecnico-scientifico di EfficiencyKNow, sono stati presentati a Verona, in occasione di Smart Energy Expo, i risultati della consultazione pubblica via web, che ha visto impegnati numerosi soggetti interessati (istituzioni, operatori pubblici o privati, associazioni, imprese, professionisti, istituti di ricerca e cittadini).

Obiettivo dell’iniziativa è stato quello supportare il conseguimento degli obiettivi individuati dalla Strategia Energetica Nazionale relativamente all’Efficienza Energetica, dal Piano Nazionale per l’Efficienza Energetica e dalla Direttiva 2012/27/Ue, facilitando il passaggio dal momento programmatico a quello attuativo. La consultazione pubblica è stata articolata su cinque tematiche che sono state identificate come i principali aspetti da considerare per contribuire ad una migliore diffusione dell’efficienza energetica, e cioè la semplificazione, la finanziabilità, la comunicazione, la formazione e le dinamiche domanda/offerta.

L’Enea è il soggetto di riferimento, sulla base degli spunti provenienti dai diversi contributi, per giungere all’elaborazione di proposte concrete per l’attuazione della strategia nazionale ed europea sull’efficienza energetica. A Verona, infatti, è emerso come le tematiche e gli strumenti che hanno riscontrato maggiore interesse riguardino la semplificazione normativa, la formazione professionale e la comunicazione.

Specie per quest’ultimo settore, la consultazione ha evidenziato una pressante richiesta per un maggior impegno nell’offrire, ad operatori e famiglie, un insieme di informazioni sempre più completo, chiaro e diffuso: i cittadini, infatti, chiedono di sapere di più su come risparmiare sulle bollette di elettricità e gas. Anche nell’ambito del suo contributo alla consultazione pubblica, Coldiretti ha evidenziato la necessità di una maggiore informazione a riguardo di una materia che, per quanto riguarda le imprese agricole, risulta particolarmente complessa e di difficile accesso.

Al riguardo, infatti, va segnalata l’attuale scarsa incidenza delle politiche di efficienza energetica in agricoltura (problema a cui nemmeno il decreto di recepimento della direttiva europea è riuscito a porre rimedio), ad eccezione, forse, per il solo settore serricolo che è stato oggetto di alcuni strumenti dedicati (vedi scheda standardizzata 40E, per l’installazione di impianti di riscaldamento alimentati a biomassa) ma anch’essi non scevri da problemi applicativi.

Sia nell’ambito del sistema di incentivazione dell’energia termica, di recente istituzione, sia nel meccanismo dei certificati bianchi, infatti, le imprese agricole ancora non riescono ad individuare strumenti funzionali alle proprie caratteristiche e al proprio ruolo. Nello specifico, ad esempio, nella formulazione del decreto termico, non si è riusciti a cogliere quello che forse poteva essere l’obiettivo più importante, e cioè l’introduzione uno stimolo per il recupero della gestione forestale.

Parallelamente, l’attuale sistema di incentivazione dell’efficienza energetica (certificati bianchi), essendo ritagliato sulle esigenze di realtà prettamente industriali, non risulta rispondente ai fini della diffusione di interventi di efficientamento energetico in agricoltura. Per far fronte a questa necessità, il sistema dei titoli di efficienza energetica andrebbe complessivamente rivisto, alla luce delle difficoltà di accesso per le imprese agricole, così come per quasi tutte le pmi.

Tra i principali fattori limitanti si segnala, ad esempio, la mancanza della definizione di modalità atte a disciplinare il rapporto tra i destinatari dell’incentivo (Esco, ecc.) e i soggetti che effettivamente sostengono gli investimenti per il miglioramento dell’efficienza energetica. Anche le taglie minime necessarie al conseguimento del diritto ai certificati rappresentano un ostacolo per l’accesso a questo sistema da parte delle imprese agricole di piccola e media dimensione. Da ultimo, oltre alla mancanza di una armonizzazione tra i diversi incentivi destinati all’efficienza energetica (certificati bianchi, decreto termico, detrazioni fiscali), si segnalano le difficoltà legate alla cumulabilità di queste misure rispetto ad altri sostegni a cui possono accedere le imprese agricole.

Si confida che l’azione di coordinamento e supporto da parte di strutture qualificate come l’Enea riesca a contribuire al più presto al superamento di questi limiti, permettendo, così, alle imprese agricole di contribuire, anche in considerazione delle notevoli potenzialità ancora inespresse, al raggiungimento degli obiettivi nazionali ed europei in materia di efficienza energetica ed al risparmio dei costi di approvvigionamento energetico da parte ei cittadini.

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