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Energie rinnovabili: è la Cina a investire di più, Italia seconda in Europa

Il Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente (Unep) ha presentato un rapporto sull’evoluzione degli investimenti sulle energie rinnovabili a livello internazionale. Il documento, redatto in collaborazione con il Frankfurt School of Finance and Management e con il Bloomberg New Energy Finance, vede l’Italia al secondo posto in Europa, mentre a livello mondiale il primato mondiale negli investimenti sulle energie rinnovabili va alla Cina.

Più in particolare, il rapporto evidenzia come nel 2010 le energie rinnovabili sono state caratterizzate da investimenti record a livello mondiale, con un volume pari a 211 miliardi di dollari e con un incremento del 32% rispetto al 2009. Tra i paesi che hanno maggiormente investito nelle rinnovabili, emerge il colosso asiaticola Cina con 48,9 miliardi di dollari utilizzati soprattutto nel settore eolico e nella ricerca di tecnologie energetiche verdi per le "wind farms".

Il secondo settore energetico che ha conseguito, a livello mondiale, il maggiore sviluppo nell’ambito delle energie rinnovabili è quello solare, con un totale di 86 miliardi di dollari, utilizzati per la maggior parte per la realizzazione di piccoli impianti distribuiti sul territorio. Seguono, in classifica, i settori della produzione energetica da biomasse e da rifiuti con 11 miliardi di dollari di investimenti.

Elemento particolarmente rilevante tra i dati presentati dal rapporto è quello relativo al capovolgimento del rapporto tra Paesi in via di sviluppo e Paesi industrializzati: i maggiori investimenti per lo sviluppo delle rinnovabili, infatti, a partire dal 2010, fanno capo ai paesi in via di sviluppo piuttosto che in quelli industrializzati.

In Europa, invece, a causa della crisi economica, gli investimenti nelle energie rinnovabili hanno subito un declino del 22% rispetto al 2009. La Germania continua a mantenere la leadership nello sviluppo delle energie rinnovabili aumentando, nonostante la crisi, gli investimenti nel campo dell’energia solare. Subito dopo la Germania c’è l’Italia, con un andamento crescente, che seppure minore, è di tutto rilievo.

Nel 2010 la Germania ha investito oltre 34 miliardi di dollari, nel settore dell’energia solare, con un incremento del 132% rispetto al 2009. In Italia, gli investimenti sono stati di 5,5 miliardi di dollari con una crescita del 59% rispetto all’anno precedente. Sono crollati, invece, gli investimenti nelle fonti rinnovabili in Spagna e nella Repubblica Ceca.

Nonostante il buon posizionamento dell’Italia, l’ing. Carlo Manna, responsabile dell’Ufficio Studi dell’Enea ha commentato questi dati in modo piuttosto critico, specie per quanto riguarda l’andamento dello sviluppo industriale e della ricerca scientifica e tecnologica nei Paesi industrializzati, tra cui l’Italia. "Appare evidente – ha sottolineato – che, a fronte di una crescita degli investimenti complessivi nelle fonti rinnovabili, il rapporto Uneo mostra un rallentamento dell’Europa rispetto al Nord America e rispetto alle economie emergenti, delle quote di investimento destinate allo sviluppo delle tecnologie (venture capital e private equity). Questo è un elemento critico che contribuisce ad accrescere la dipendenza tecnologica dell’Europa".

Sul fronte tecnologico, dunque, ulteriori sforzi si rendono necessari, sia  per non perdere competitività rispetto alle economie emergenti, sia per cogliere al massimo tutte le potenzialità residue, magari puntando con maggiore decisione sulla promozione di tecnologie effettivamente in grado di tener conto delle nostre specificità territoriali. Il rapporto Unep è disponibile al seguente link: http://www.unep.org/Renewable_Energy_Investment/index.asp?r=l

Registrato presso il Tribunale Civile di Roma, Sezione per la Stampa e l'Informazione al n. 367/2008 del Registro della Stampa. Direttore Responsabile: Paolo Falcioni.
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