il Punto Coldiretti

Fasce tampone e condizionalità 2012, si lavora alle norme attuative

Il Comitato paritetico condizionalità istituito presso il Ministero delle Politiche Agricole si è riunito per discutere l’introduzione di un nuovo standard relativo all’obbligo di realizzare da parte delle imprese agricole fasce tampone lungo i corsi d’acqua a partire dal 1° gennaio 2012, in modo da porre una distanza di “sicurezza” in termini di potenziale inquinamento tra l’area coltivata ed i corpi idrici.

Secondo il Ministero ci sono tre possibili opzioni che possono essere adottate per applicare tale obbligo. La prima prevede l’osservanza di quanto già previsto dal Decreto ministeriale del 7 aprile 2006 sull’utilizzazione agronomica degli effluenti di allevamento consistente nella creazione di una fascia di rispetto in prossimità delle sponde dei corsi d’acqua e l’osservanza dei divieti di fertilizzazione e spandimento.

La seconda  prevede la realizzazione di una fascia tampone entro 5 metri dalla sponda per i corsi d’acqua non significativi e di 10 metri per quelli significativi, il divieto di lavorazioni e di utilizzo dei fitofarmaci.

La terza  prevede oltre agli altri obblighi già previsti per le opzioni sopra indicate, anche la realizzazione di una fascia inerbita spontanea, in sostanza una sorta di set side, sempre a 5m o 10 m dalla sponda a seconda che si tratti di corsi d’acqua significativi o non. In questo caso l’ obbligo interesserebbe non più dello 0,2 – 0,3 per cento della superficie coltivata.

Coldiretti ha dichiarato che l’impegno delle fasce tampone deve prevedere pratiche agronomiche il meno gravose possibili per le imprese agricole visto che  numerose normative incidono già oggi positivamente sullo stato di tutela delle acque dall’inquinamento come la normativa derivante dall’applicazione della direttiva nitrati e quella specificatamente relativa all’uso sostenibile dei fitofarmaci e dei fertilizzanti.

Pertanto, occorre fare attenzione affinché la nuova normativa sulla condizionalità non imponga alle imprese agricole un obbligo generalizzato di realizzazione delle fasce tampone in ogni condizione,  ma solo in prossimità di quei corsi d’acqua che risultino, sulla base delle analisi condotte dagli organismi di controllo, realmente inquinati da fonti agricole.

Del resto, sono già molti gli impegni di natura ambientale assunti delle imprese agricole sulla base della Politica Agricola Comunitaria e, quindi, ha trovato condivisione anche presso le Regioni e il Ministero il principio per cui  non è possibile introdurre oneri che poi rischiano di tradursi in vincoli penalizzanti sul piano economico per le aziende. In sostanza, la nuova normativa sulla condizionalità  non deve imporre adempienti che non siano strettamente necessari sul piano della tutela ambientale. Pertanto,  dovrebbero sicuramente essere assoggettate all’impegno di realizzare le fasce tampone solo ed esclusivamente  le imprese agricole che si trovano in un’area in cui si riscontri un effettivo inquinamento delle acque.

Il decreto ministeriale attuativo dovrà, inoltre, risolvere una serie di nodi quali, ad es., la definizione di fascia tampone affinché la realizzazione di tale misura nella condizionalità, non risulti essere il medesimo impegno incentivato tramite le misure agroambientali e quella dei corsi d’acqua significativi e non significativi. Inoltre, è opportuno prevedere una serie di casi nei quali l’impresa agricola sia esonerata dall’obbligo di realizzare le fasce tampone, ad es. quando l’azienda presenti già una vegetazione arbustiva spontanea sulle sponde oppure quando abbia realizzato un impianto di arboricoltura.
 
In conclusione, se è vero che l’agricoltura oggi ha una valenza di natura ambientale contribuendo tramite la condizionalità e le misure agro-ambientali previste dai Piani di Sviluppo Rurale Regionali alla tutela e valorizzazione dell’ecosistema,  la finalità ecologica non può essere prevalente, se non per una libera scelta dell’imprenditore agricolo, in quanto l’agricoltura resta sempre e comunque un’unità economica fornitrice di beni e servizi relativi all’alimentazione e, solo in misura complementare, un attività che arreca benefici all’ambiente.

Registrato presso il Tribunale Civile di Roma, Sezione per la Stampa e l'Informazione al n. 367/2008 del Registro della Stampa. Direttore Responsabile: Paolo Falcioni.
2008 © Copyright Coldiretti - powered by BLUARANCIO S.p.A. | Redazione contenuti

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi