Parte la riforma fiscale, ecco le novità per l’agricoltura
La riforma fiscale è importante per ridurre la pressione burocratica sulle imprese agricole e valorizzare il ruolo ambientale dell’agricoltura italiana ma anche per sostenere lo sviluppo delle energie alternative a partire dal biogas e l’autosufficienza energetica del Paese. Lo ha affermato il presidente della Coldiretti Ettore Prandini in occasione dell’incontro a Palazzo Chigi convocato dal Governo sulla bozza di disegno di legge delega di riforma del sistema fiscale. La razionalizzazione e la riduzione degli adempimenti burocratici e amministrativi – sottolinea Prandini – introduce un nuovo rapporto tra impresa e fisco, liberando risorse per l’attività produttiva ma anche riducendo i possibili contenziosi, anche al fine di incentivare il ricambio generazionale in agricoltura che possa avvalersi di un sistema tributario e fiscale moderno. Nella revisione del sistema di applicazione delle accise e delle altre imposte sulla produzione e sui consumi – continua il presidente della Coldiretti – è poi importante prevedere un sistema che tenga conto del graduale processo di transizione tecnologica dei macchinari e degli automezzi utilizzati nel settore agricolo, soprattutto per quanto riguarda lo sviluppo delle agroenergie derivanti da biomassa, a partire dal biogas e dal biometano. In altri termini l’implementazione dell’utilizzo di prodotti energetici e da altre risorse rinnovabili deve essere graduale al fine di renderla pienamente compatibile con la progressiva modernizzazione delle risorse ed attrezzature impiegate nell’esercizio delle attività imprenditoriali agricole. Positiva è anche la scelta di assoggettare ad imposizione su base catastale i redditi derivanti dalle attività agricole di coltivazione e di allevamento che concorrono alla tutela dell’ambiente ed alla lotta ai cambiamenti climatici. Ma è importante anche la decisione – spiega Prandini – di rendere omogeneo il trattamento fiscale di attività agricole innovative rispetto al sistema di tassazione tipico del settore agricolo, estendendolo alle attività agricole di coltivazione anche se esercitate su superfici prive di rendita catastale. Occorre considerare poi la produzione di crediti di carbonio da parte delle imprese agricole e la loro potenziale vendita ad altre aziende, in un’ottica di economia circolare e di sostenibilità del Paese. Il carbon farming, infatti, rappresenta un’altra voce di reddito potenziale per gli agricoltori che deve essere resa disponibili attraverso scelte amministrative chiare e semplici. Più in generale Coldiretti condivide gli obiettivi del disegno di legge, a partire dalla riduzione della pressione fiscale, favorendo la riduzione dell’evasione con conseguente aumento del gettito erariale e valorizzando la leva fiscale quale strumento per assicurare lo sviluppo del “sistema Paese”, ma anche salvaguardando l’attuale regime fiscale agricolo che grazie a Coldiretti ha portato alla cancellazione di Imu, Irap e Irpef.
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