il Punto Coldiretti

Fitofarmaci, serve uso d’emergenza per la difesa di frutta e pomodoro

Drosophila suzukii e Orobanche ramosa sono due pericoli che attualmente preoccupano le imprese in considerazione degli elevati danni economici che arrecano rispettivamente alla frutta come ciliegie, pesche, albicocche, uva, piccoli frutti, ed al pomodoro. Per tale ragione Coldiretti ha presentato la richiesta di alcune sostanze attive avvalendosi dell’art. 53 del reg. CE 1107/2009 che consente di chiedere l’uso eccezionale di fitofarmaci non autorizzati contro attacchi di parassiti per i quali non esistono sul mercato molecole in grado di combatterli.

Per la lotta alla Drosophila suzukii, è stato chiesto il cyazypyr e lo spinetoram sulle produzioni frutticole sopra indicate e lo spinosad per la vite mentre per l’Orobanche ramosa, il rimsulfuron. Per quanto concerne il cyazypyr  si tratta di una nuova sostanza per la quale la casa produttrice conta di poter ottenere la registrazione  definitiva della sostanza attiva in Europa  nel 2016. Si evidenzia che, negli Usa, sono già in commercio da anni formulati a base di Cyazypyr per la lotta alla Drosophila suzukii e, quindi, la sua efficacia è stata ampiamente sperimentata.

Lo spinosad, inoltre, sarebbe specificatamente indicato per la vite, coltura per la quale non sono disponibili ancora le prove sperimentali relative alle prime due sostanze. Si evidenzia che la richiesta di avere sul mercato la disponibilità di più  molecole per la lotta alla Drosophila suzukii sulle medesime colture è dettata dal fatto che, data l’aggressività dell’insetto, i frutticoltori ed i viticoltori hanno necessità di avere a disposizione più di un mezzo di difesa e di escludere il problema delle resistenze.

Sul piano agronomico le tre sostanze attive si integrano perfettamente in quanto il cyazypyr essendo una molecola più persistente è preferibile che sia impiegata nel primo periodo dell’anno, mentre lo spinetoram, appare particolarmente adatto alla fase di pre-raccolta. Inoltre, dato che l’efficacia del controllo del parassita è legata alla tempestività di intervento alla prima comparsa, appare opportuno offrire agli agricoltori la possibilità di scelta tra più sostanze attive, garantendo la possibilità di poter ricorrere, in modo alternato, alle due molecole cyazypyr e spinetoram, in caso di due o più trattamenti anche al fine di escludere la possibilità dell’insorgenza di fenomeni di tolleranza o resistenza.

Pertanto, l’alternanza e/o comunque, la possibilità di scelta, da parte dell’operatore, è una condizione essenziale per ridurre al minimo i rischi. Coldiretti, anche quest’anno, non ha ritenuto opportuno richiedere il dimetoato in quanto principio attivo che presenta ben noti problemi di elevati residui sul prodotto finale  benché abbia lunghi tempi di carenza (almeno 40 giorni) e sia classificato come altamente tossico per le api,  tossico per gli organismi acquatici, in particolare per gli invertebrati e per la fauna selvatica.

Una vera emergenza poi è la presenza dell’Orobanche ramosa che sta devastando da qualche anno a questa parte le produzioni di pomodoro nelle regioni ad alta vocazione produttiva come Campania, Puglia, Basilicata e Emilia Romagna (nel distretto settentrionale del pomodoro da industria, concentrato fra le province di Parma e Piacenza).

Il genere Orobanche comprende oltre 200 specie parassite di colture agrarie presenti nei Paesi del Mediterraneo, Africa, Asia, Australia e Nord e Sud America. Infesta con i propri semi più di un milione di ha di terreno coltivato con perdite medie di oltre il 40% della produzione. Nel 2014  si è registrato un calo della produzione di pomodoro del 40% rispetto a quella del 2013 stimata in 20 milioni di quintali corrispondente a 40 milioni di euro. Il parassita si alimenta delle radici della pianta del pomodoro risucchiandone la linfa fino a lasciarla marcire. Questo parassita, pur presente da sempre, si sta diffondendo in maniera esponenziale ed ha infestato buona parte degli  ettari coltivati.

Le ripercussioni negative del rilevante calo di produzione di pomodoro da trasformazione, si estendono anche a valle della filiera. Il settore dell’agroindustria legato al pomodoro, rischia di rimanere senza materia prima, tenendo conto che, in Italia, ci sono le più grandi industrie conserviere che trattano ogni anno 5 milioni di quintali di pomodori), con inevitabili contraccolpi sulla categoria di lavoratori, anche quelli stagionali, da sempre impiegati nella raccolta. Non si conoscono per ora principi attivi efficaci e, contemporaneamente selettivi, per il pomodoro.
 
Contro l’Orobanche ramosa del pomodoro, prove sperimentali hanno dimostrato l’efficacia soltanto del Rimsulfuron, erbicida sistemico ad assorbimento essenzialmente per via fogliare, ma anche per via radicale. privo di effetto residuale; l’azione erbicida viene svolta solo sulle infestanti presenti al momento del trattamento.

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