il Punto Coldiretti

Gli impatti della pandemia sulla filiera e il futuro del settore agroalimentare

Il Covid ha modificato le abitudini degli italiani e causato un calo generalizzato del prodotto economico delle imprese. Come trasformare le difficoltà in opportunità? Su cosa ci lascia di positivo la pandemia si è parlato nel terzo webinar realizzato da Inipa Coldiretti Education per Monte dei Paschi di Siena.

Gianluca Lelli, AD dei Consorzi Agrari d’Italia, ha affermato che il Covid ha avuto un impatto negativo sui redditi agricoli dovuto alle limitazioni che hanno colpito canale Horeca e turismo.
Il prof. Felice Adinolfi, dell’università di Bologna, ha riportato che le vendite al dettaglio di prodotti alimentari siano cresciute del 3,7% nel 2020, contro una contrazione generalizzata nei consumi di altre tipologie di beni (-12,3%). Inoltre, secondo i dati Nielsen, nell’ultimo anno le vendite on line dei cosiddetti beni di largo consumo (Fast-moving consumer goods) hanno fatto registrare una crescita media del 118%.

Stiamo assistendo ad una riduzione drastica di alcuni canali di vendita e, da una parte, ad una ripresa dei negozi di prossimità e, dall’altra, ad una crescita esponenziale dell’acquisto via web.

Il ruolo dell’agricoltore non può più essere confinato a produttore di commodities ma deve sviluppare relazioni di mercato basate sulla cessione di beni, grezzi o trasformati, a player diversificati e sulla fornitura di servizi alla collettività di servizi di natura educativa, culturale, sociale e turistica.

In questa rivoluzione, la sostenibilità delle produzioni alimentari e l’innovazione tecnologica del comparto hanno un ruolo cruciale. Gli investimenti in infrastrutture e tecnologie 4.0 dovranno essere al centro dei piano nazionale di ripresa e resilienza, perché il contrasto e la mitigazione ai cambiamenti climatici (all’interno della strategia “farm to fork” del green deal europeo), ci richiede di produrre più cibo usando meno risorse. Oltre alla riduzione di pesticidi e concimi, dovrà anche essere garantita un’infrastruttura idrica adeguata al crescente rischio di siccità e desertificazione di molte aree.

La rete dei Consorzi Agrari d’Italia mira a raccogliere risorse e capitali per rafforzare le reti territoriali di fornitura di input produttivi e accelerare il trasferimento tecnologico per la crescita della competitività delle aziende agricole lungo questi 4 asset: infrastrutture (materiali e immateriali), rete del food, chimica verde e sostenibilità.

In conclusione, una infrastruttura di servizi finanziari e assicurativi per gli agricoltori, in un contesto dimensionale di impresa “a trazione famigliare” dove prevale una elevata patrimonializzazione e un bassa capitalizzazione, sarà un hub strategico per traguardare i 5 trend del futuro: la transizione ecologica e tecnologico-digitale, lo sviluppo dei mercati di prossimità, una gestione dei rischio di natura privatistica, il tema della biosicurezza, in particolare per la salute degli allevamenti, l’ammodernamento di infrastrutture e lo sviluppo di relazioni integrate di filiera.

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