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Multifunzionalità: obiettivo strategico tra ambiente e economia

La multifunzionalità è un obiettivo da perseguire? Può essere competitiva un’azienda che svolge agricoltura multifunzionale? A queste domande Inipa Coldiretti Education ha dato risposta nel quinto webinar del progetto per Monte dei Paschi di Siena, in cui è stata illustrata la multifunzionalità come strategia fondamentale nel processo di sviluppo del settore agricolo e del mondo rurale.

Partendo dalla definizione dell’Ocse l’agricoltura multifunzionale oltre alla funzione primaria di produzione dei beni alimentari, contribuisce a soddisfare una serie di altre esigenze della comunità, potendo “ridisegnare il paesaggio, contribuire alla gestione sostenibile delle risorse, alla preservazione della biodiversità e a mantenere la vitalità economica e sociale delle aree rurali”.

Da questa definizione emergono tre funzioni cardine: quella economica, legata alla produzione di cibo; quella ambientale connessa alla capacità di produrre esternalità benefiche dirette e indirette sull’ambiente e sul paesaggio; quella sociale, di preservazione della cultura locale e di rilancio socioeconomico dei territori rurali.

E’ evidente che non tutti gli output prodotti da questo modello agricolo sono compensabili direttamente dal mercato: si pensi ad esempio alla funzione di presidio del territorio o alla tutela del dissesto idrogeologico, beni il cui valore è sì tangibile, ma non “prezzabile”. In questi casi, i cosiddetti non commodity output, la questione diventa politica e il valore aggiunto deve essere considerato bene pubblico, così da garantire una forma di remunerazione e permettere al settore di essere competitivo.

D’altronde dai dati Istat del 2019 (Rapporto sull’andamento dell’economia agricola) emerge che l’agricoltura multifunzionale ha assunto nell’ambito più generale del settore primario un’importanza considerevole rappresentando un quinto del valore totale dell’agricoltura (pari a circa 11 miliardi e mezzo) con un incremento in dieci anni (2008-2018) di quasi il 77%.

Con questi numeri e per il valore socio economico che assume, il modello di produzione agricola multifunzionale si pone come obiettivo strategico da perseguire, non solo dal punto di vista ambientale, perché promuove pratiche agricole sostenibili e virtuose in grado di supportare azioni di recupero e tutela del territorio, ma anche dal punto di vista economico, se si pensa che la multifunzionalità è stata in grado di rilanciare un’agricoltura schiacciata, negli ultimi decenni, dalla compressione fra l’incremento dei costi e la scarsa rimuneratività dei prezzi, fornendo la possibilità di rivolgersi a forme alternative di reddito (e la non trascurabile opportunità di diversificare il rischio d’impresa).

In quest’ottica, nell’ambito del rapporto Agriturismo e multifunzionalità dell’azienda agricola curato per Ismea – Rete Rurale Nazionale 2014-2020 (ottobre 2016) alla multifunzionalità è assegnato il ruolo di linea strategica fondamentale che richiede un nuovo assetto organizzativo che incroci le risorse interne aziendali con il territorio rurale, che in questo contesto è spazio di consumo.

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