il Punto Coldiretti

Fotovoltaico, chiedono di installare un impianto in un terreno all’insaputa dei proprietari

Lo stop agli incentivi al fotovoltaico “selvaggio”, sancito dal decreto sulle liberalizzazioni, contribuirà a frenare non solo la diffusione dei pannelli sul suolo agricolo al posto delle colture ma anche vere e proprie derive legate alla “corsa all’installazione”, arrivate al punto di violare persino i diritti individuali dei cittadini.
 
Un esempio è rappresentato dal caso di una società marchigiana che ha addirittura richiesto l’autorizzazione a installare un impianto fotovoltaico su un terreno altrui e senza richiedere il consenso dei proprietari.
 
Il paradosso della vicenda è che, i proprietari stessi, una volta venuti a conoscenza del fatto, non hanno potuto conoscere chi aveva presentato l’istanza e gli atti del procedimento avviato per ottenere l’autorizzazione al fotovoltaico da istallare sul terreno.
 
Ciò in quanto sia l’amministrazione provinciale competente a rilasciare l’autorizzazione, sia il Tribunale amministrativo regionale delle Marche hanno negato il loro diritto a venirne a conoscenza, con l’assurda motivazione che avendo, successivamente, la società rinunciato all’istanza di autorizzazione non sussisteva più un loro interesse a sapere degli atti del procedimento.
 
Sicché, i proprietari del terreno sono stati costretti a proporre appello al Consiglio di Stato per vedersi riconosciuto il diritto di accedere agli atti del procedimento avviato con un’illegittima istanza.
 
Il Consiglio ha, giustamente, riconosciuto loro tale diritto e ciò, soprattutto, per consentire agli stessi di verificare se la condotta posta in essere dal richiedente aveva determinato o meno specifiche lesioni o comunque turbative del loro diritto dominicale, da tutelare eventualmente nelle competenti sedi.
 
Pertanto, non si rileva che, in conseguenza della rinuncia del richiedente, non esiste più un procedimento ai fini dell’autorizzazione, in quanto sussiste ed è meritevole di tutela l’interesse dei proprietari a conoscere gli atti del procedimento.
 
Tale vicenda desta chiaramente sconcerto non solo perché emerge che, nella corsa alle rinnovabili, vi è anche chi fa richiesta per l’istallazione di impianti sulla proprietà altrui senza richiederne il consenso, ma anche e, soprattutto, perché in questo caso i proprietari del terreno hanno dovuto rivolgersi al giudice di secondo grado pur di vedersi riconoscere l’ovvio diritto di sapere chi voleva violare la loro proprietà istallando illegittimamente un impianto fotovoltaico.

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