il Punto Coldiretti

Fumiganti, serve ok ad uso dell’1,3d

Coldiretti ha organizzato un incontro  a Mesola (Ferrara) per fare il punto con i propri agricoltori associati sulla necessità di impiego del fumigante 1,3D, attualmente escluso dai fitofarmaci autorizzati all’immissione in commercio, per alcune colture. All’iniziativa, presieduta dal vicepresidente confederale Mauro Tonello, è stata invitata la dirigenza della Dow AgroSciences, la casa produttrice dell’1,3D che ha evidenziato la lunga storia di collaborazione con Coldiretti per garantire, in questi anni, tramite il ricorso agli usi di emergenza e con  la presentazione dell’istanza di ri-autorizzazione della sostanza attiva alla Commissione Ue,  la disponibilità di tale fumigante vista l’assenza sul mercato di un prodotto di pari efficacia per la lotta ai nematodi sul tabacco ed alcune colture ortofrutticole (ad es. carota e fragola) importanti dell’agricoltura italiana.

La collaborazione tra Coldiretti e Dow sulla necessità di garantire l’uso di tale sostanza nasce a seguito del fatto che nella seconda metà degli anni ’90, a causa del divieto introdotto dall’Ue dell’uso del bromuro di metile, il Ministero dell’Ambiente creò un tavolo tecnico per sviluppare il piano italiano di dismissione dell’impiego di tale fumigante e per promuovere la  ricerca e lo sviluppo di alternative a tale sostanza. Al tavolo parteciparono rappresentanti istituzionali, le Organizzazioni professionali maggiormente rappresentative del settore agricolo, le associazioni dei fumigatori e le imprese produttrici di agrofarmaci.

Il tavolo indentificò le alternative  e sostenne il Ministero dell’Ambiente nella dismissione del bromuro di metile che in Italia è stata completata a gennaio 2008. Rispetto al controllo dei nematodi del terreno, nell’ambito del  programma di revisione europeo delle sostanze attive l’1,3D è stato il primo fumigante introdotto in sostituzione del bromuro di metile.

L’esperienza di 1,3D ha reso evidenti i limiti della normativa comunitaria per la valutazione del rischio dei fumiganti, categoria del tutto particolare di agrofarmaci. Ad ogni modo, Dow  ha continuato ad investire sull’ 1,3D benché ulteriori difficoltà ponga per la commercializzazione della sostanza attiva, i lunghi tempi di autorizzazione previsti dal Reg. 1107/2009 ed i nuovi requisiti di valutazione da esso stabiliti.

Al momento, pertanto, l’unico strumento per garantire la presenza sul mercato dell’1.3D è il ricorso all’uso di emergenza, ai sensi dell’art. 53 del reg. CE 1107/2009, che prevede un nuovo modello di collaborazione fra industria e mondo agricolo, in quanto l’istanza viene presentata congiuntamente.

In questi anni l’uso di emergenza dell’1,3D è stato ottenuto diverse volte a partire dal 2009. Il 26 marzo 2010, il Ministero della Salute, a seguito della richiesta di Coldiretti concede l’uso d’emergenza dell’1,3D per la disinfestazione dei terreni agricoli destinati alla produzione ortofloricola e tabacchicola. Inoltre, Coldiretti chiede ed ottiene dal Ministero della Salute ad aprile 2011, l’ uso in deroga del fumigante 1,3D sul tabacco.

Qualche mese dopo, a luglio 2011, sempre su istanza di Coldiretti e Dow, il Ministero della Salute emana anche il decreto con il quale a decorrere dal 3 luglio, i fitofarmaci a base di dicloropropene (1,3D) sono autorizzati ad essere impiegati per un unico trattamento nel periodo massimo di 120 giorni compreso tra il 13 luglio e il 9 novembre 2011 per la lotta ai nematodi dei terreni agricoli destinati alle seguenti colture: carote in pieno campo, pomodoro in serra, melanzane in serra, peperone in serra, zucchine in serra e in pieno campo, fragola in serra e in pieno campo, fiori in serra e in pieno campo.

Nel luglio 2012 Coldiretti ottiene l’uso d’emergenza dell’1,3D per la fragola, ma non per il tabacco. A gennaio 2013 Coldiretti chiede  l’uso d’emergenza dell’1,3D  su tabacco, fragola e carota. L’uso di emergenza su tabacco e fragola viene autorizzato, mentre  l’istanza sulla carota viene, inspiegabilmente, respinta a causa del parere negativo del Ministero dell’Ambiente, nonostante le ampie argomentazioni tecnico-scientifiche portate a sostegno dell’impiego su tale coltura avrebbero fatto ritenere indispensabile l’uso di tale fumigante sulla carota. Ciò è avvenuto mentre la Spagna  autorizzava, invece,  l’uso d’emergenza dell’1,3D per le orticole. Lo svantaggio concorrenziale per i nostri produttori è stato evidente ed i danni economici per la perdita di prodotto provocati ai produttori di carote in aree vocate quali Abruzzo, Emilia Romagna, Veneto, Sicilia e Lazio sono stati rilevanti. A livello comunitario nel 2009 e nel 2010 Coldiretti ha scritto alla Commissione UE per sostenere la domanda di registrazione dell’1,3D presentata dalla DOW che ha avuto esito negativo per i rilievi dell’EFSA sulle impurezze della molecola.

A fronte di tale situazione in Italia, nel 2012 e nel 2013, in Europa, 1,3-D è stato impiegato tramite usi di emergenza su diverse colture. In Spagna è stato autorizzato su orticole in serra e pieno campo, fragola, tabacco, patata (nel 2013 non è stata concessa), fiori e vite; in Portogallo sulle carote, in Belgio nel 2012 su fragole in pieno campo, lattuga, sedano , spinacio, rucola, ravanello, indivia, ornamentali e nel 2013 sulla lattuga; Cipro e Grecia, nel 2012 su orticole in serra e in pieno campo, carote, pomodoro, peperone, melanzana, cetriolo, melone, anguria, patata, frutteto mentre nel 2013 Cipro ha autorizzato sempre in emergenza, la fragola e la Grecia le orticole; la Francia nel 2012, le  orticole tra cui le carote alle quali nel 2013 ha aggiunto anche patate e vite.

E’ evidente che risulta inspiegabile la ragione per cui i nostri agricoltori devono essere penalizzati a fronte di un orientamento completamente diverso, sulle medesime colture, da parte degli altri paesi europei nostri concorrenti.

Senza dubbio, l’attuale difficoltà a veder riconosciuto l’uso d’emergenza dell’1,3D sulle ortive dipende anche dal fatto che nell’ambito della Commissione Consultiva per i Prodotti Fitosanitari istituita presso il Ministero della salute, non ci sono nematologi (al momento in Italia non esiste più neanche una cattedra universitaria di ematologia), la confusione fra nematocidi, fumiganti e nematostatici, la complessità delle problematiche fitosanitarie delle orticole non sempre comprensibile a chi non è esperto di tali colture.

Ma perché l’uso dell’1,3D è così importante? La ragione è che al divieto  del bromuro di metile non è corrisposto un parallelo ridimensionamento della diffusione dei nematodi che, invece, rappresenta tuttora un problema ancora crescente nel Sud Europa ed emergente anche in alcuni Paesi del Nord Europa.

Gli ingenti investimenti sostenuti per l’innovazione tecnologica che interessa le colture protette rendono la rotazione colturale praticamante inapplicabile in molti casi. La brevità del ciclo produttivo di molte colture orticole richiede soluzioni rapide ed efficaci per il controllo delle fitopatie.

L’introduzione sul mercato europeo di nuove varietà di prodotti agricoli che risponde alla richiesta dei consumatori europei richiede  ai produttori una notevole efficienza nel rispondere agli standard qualitativi e quantitativi richiesti dal mercato.

A conclusione del convegno è emersa la necessità che nel 2014 gli agricoltori possano tornare a fumigare le orticole per le quali la lotta ai nematodi non ha alternative efficaci all’1,3D con particolare riferimento alla carota. Del resto, negli ultimi 2 anni il Ministero della Salute  ha autorizzato diversi prodotti come alternativi all’ 1,3D che gli agricoltori hanno riscontrato di scarsa efficacia in quanto hanno un diverso modo d’azione, per cui sono stati costretti ad effettuare più trattamenti fitosanitari senza la certezza di avere risolto il problema dei nematodi con una perdita di resa delle orticole sia in termini quantitativi (aggravati dall’aumento dei costi) che qualitativi per il deprezzamento delle derrate. Tale conseguenza risulta inaccettabile a fronte di una concorrenza aggressiva da parte degli altri paesi dell’area mediterranea sulle medesime colture, forti del fatto di potersi avvalere dell’1,3D che, invece, viene negato ai produttori italiani.

Nell’ambito del convegno è stato inoltre evidenziato che a livello comunitario, la sostanza non é più autorizzata dal 2007. Oltre il 50% delle alternative al bromuro di metile individuate dalle Nazioni Unite coinvolge l’impiego di 1,3D da solo o in miscela. E’ necessario, pertanto, continuare a sostenere la necessità che l’1,3D sia reimmesso in commercio per evitare il continuo ricorso agli usi di emergenza ed evitare il gap concorrenziale tra i diversi paesi europei.

Del resto, il corretto uso di tale fumigante è stato oggetto anche di diversi progetti quali il Progetto pilota realizzato da Dow nel 2008-2009 che ha previsto un  programma di stewardship, il progetto Partner LIFE+ SUSTUSE 2010-2012 ed, inoltre, l’iniziativa Ecosystem Service 2013

Nel 2014 sarà presentato un nuovo dossier di registrazione che prevede la riduzione e l’eliminazione delle impurezze,  ragione per le quali nel 2010 non fu concessa la registrazione dalla Commissione europea, nonché l’adeguamento delle caratteristiche  della molecola secondo i requisiti previsti dal Reg. 1107/2009.

Al momento, le indicazioni sulle possibili soluzioni tecniche per gli anni in cui non si potrà usare 1,3D prevedono il ricorso a prodotti naturali come il Poecillomices lilacinus, Bacillus firmus, Biofumigazione (pellets), Beuveria bassiana e nematostatici come dazomet, fenamiphos, fostiazate, oxamyl, iprodione al fine di evitare che la popolazione nematica aumenti oltre i livelli soglia. Intanto è certo che Coldiretti presenterà anche quest’anno la richiesta dell’uso d’emergenza dell’1,3D in attesa che tale sostanza attiva rientri nuovamente sul mercato.

 

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