il Punto Coldiretti

I ministri Ue dell’Ambiente bocciano la fine della moratoria sugli Ogm

Il Consiglio dei Ministri dell’Ambiente dell’Ue boccia la fine della moratoria sulla coltivazione di mais transgenico in Austria e Ungheria.

L’assise, riunita a Bruxelles, ha respinto a maggioranza qualificata la richiesta della Commissione Europea di mettere fine al divieto nazionale stabilito dai due paesi europei nei confronti del mais ogm mon 810 della Monsanto. Anche l’Italia ha votato contro la fine della moratoria.

Una decisione che rappresenta un segnale importante anche in vista del parere che i Ventisette dovranno pronunciare nelle prossime settimane anche sulla soppressione della moratoria per la coltivazione del mais Mon810 in Francia e in Grecia.

"Il no dei ministri dell’Ambiente risponde alle preoccupazioni espresse dai cittadini sulla diffusione di cibi transgenici – commenta la Coldiretti -.  Il 67 per cento dei cittadini italiani e il 63 per cento di quelli europei ritengono, infatti, che i cibi con organismi geneticamente modificati siano meno salutari di quelli tradizionali e ciò rappresenta una ragione in più per rispettare il principio della precauzione nei confronti dei consumatori, anche alla luce di recenti studi condotti circa gli effetti degli organismi geneticamente modificati sul sistema immunitario degli animali.

Non va poi dimenticato che le coltivazioni Ogm nel mondo non solo non hanno risolto il problema della fame, ma hanno anche aggravato la dipendenza economica dall’estero di molti Paesi in via di Sviluppo.

E l’Italia, con i primati conquistati qualitativi e nella sicurezza alimentare nell’agroalimentare ha peraltro una ragione in più per invocare cautela sulle ipotesi di diffusione degli organismi geneticamente modificati.

Il no dei ministri dell’Ambiente alla proposta della Commissione segue lo stop giunto dalla Corte di Giustizia dell’Unione Europea al segreto sulla localizzazione dei terreni dove vengono realizzate coltivazioni ogm. Secondo il pronunciamento della Corte di Giustizia, gli Stati membri non possono invocare l’ordine pubblico per opporsi alla divulgazione del sito dell’emissione di organismi geneticamente modificati, a conferma del diritto di accesso del pubblico alle informazioni sulle emissioni di ogm.

 

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