il Punto Coldiretti

Il caldo manda in tilt le colture, agricoltori costretti a irrigazioni di soccorso

Colture in tilt a causa del caldo. L’allarme viene dalla Coldiretti dopo che le temperature massime a settembre hanno fatto registrare 27 gradi, 2,7 in più rispetto alla media del periodo di riferimento 1971-2000, causando gravi problemi nei campi, dalla frutta e verdura al vino fino all’olio.

Rispetto allo stesso periodo dello scorso anno sono più che dimezzate le precipitazioni e per salvare le piante da frutta dallo stress provocato dal caldo torrido e dall’assenza di pioggia al nord  è stato necessario ricorrere straordinariamente all’irrigazione di soccorso per kiwi, mele e pere in un mese in cui normalmente l’acqua è garantita dal cielo. Il settembre di sole ha aiutato peraltro la maturazione perchè aumenta la concentrazione zuccherina rendendo piu’ gustosa la frutta. Mentre il raccolto delle tradizionali verdure autunnali come radicchio, verze e cavoli sarà anticipato e gli agricoltori stanno pensando ad una nuova semina per garantire le forniture invernali.

Anche la vendemmia è già praticamente finita con grande anticipo per le uve bianche in pianura e la produzione complessiva di vino si prevede al minimo storico di 42 milioni di ettolitri, oltre il 10 per cento in meno rispetto allo scorso anno. Se l’Italia ha perso il primato quantitativo a favore della Francia, la qualità del raccolto è però molto buona per la presenza di uve sane anche se con resa contenuta.

Per l’olio di oliva le attese dal punto di vista qualitativo  sono complessivamente favorevoli ma il caldo ha influito sullo sviluppo colturale, determinando alcune situazioni di stress più evidenti, per il momento al Centro e al Nord, che fanno prevedere una riduzione delle rese. Nelle zone vocate del Mezzogiorno (Puglia, Calabria, Sicilia) la situazione è a macchia di leopardo, con aree maggiormente esposte agli effetti legati alle alte temperature di fine estate.

Il caldo di fine estate ha provocato un forte stress sulle piante di pomodoro e secondo le stime recenti la produzione complessiva di pomodoro da destinare a polpe e passate sarà di buona qualità ma non dovrebbe superare i 45 milioni di quintali, con una riduzione di oltre il 20 per cento anche per effetto della riduzione delle superfici messe a coltura, rispetto allo scorso anno.

Il riso sta raggiungendo la maturazione anzitempo con una riduzione di resa per il caldo che arriva in certe zone a intorno al 20 per cento anche se l’Italia manterrà la leadership produttiva a livello europeo. In tilt i frutti autunnali con previsioni fosche al momento per i tartufi e funghi che crescere rigogliosi richiedono come condizioni ottimali terreni umidi senza piogge torrenziali e una buona dose di sole e 18-20 gradi di temperatura all’interno del bosco, mentre è già abbondantemente iniziata con anticipo la raccolta  delle castagne e ci sono tutte le premesse di una buona qualità.

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