il Punto Coldiretti

In vigore il Piano d’Azione Nazionale sull’uso sostenibile dei fitofarmaci

E’ entrato in vigore il 13 febbraio  il Piano d’Azione Nazionale sull’uso sostenibile dei fitofarmaci, pubblicato peraltro con più di un anno di ritardo rispetto al termine previsto dalla direttiva 2009/128/CE.

All’aggiornamento e alla modifica degli allegati I (obiettivi formativi), II (componenti delle attrezzature soggette a controllo), III (requisiti minimi delle attrezzature utilizzabili per il controllo funzionale e requisiti dei centri prova), IV (contenuti corsi di formazione per tecnici che svolgono controlli funzionali delle macchine irroratrici) e VI (manipolazione e stoccaggio dei fitofarmaci nonché trattamento dei relativi imballaggi) del Piano si provvederà con decreto del Ministero su parere del Consiglio tecnico scientifico.

Il Piano rimanda ad una serie di decreti attuativi, con tempi scadenzati da uno a due anni dall’entrata in vigore dello stesso e, quindi, a partire dal 13 febbraio 2014, gli adempimenti specifici che dovranno essere osservati dalle imprese agricole e dai soggetti pubblici e privati destinatari delle azioni del Piano. Ad entrare subito in vigore è, invece, l’obbligo da parte delle Regioni e delle Province Autonome di istituire il sistema di formazione ed informazione per utilizzatori professionali, distributori e consulenti che a diverso titolo, operano nel settore dei fitofarmaci.

Il Piano definisce gli obiettivi quantitativi,  le misure e i tempi richiesti per un utilizzo sostenibile dei prodotti fitosanitari. In base ai diversi ruoli e posizioni di responsabilità, distributori, consulenti e utilizzatori professionisti devono aver accesso a sistemi di formazione adeguata, per cui sono disciplinate le procedure di rilascio di certificati che attestano una conoscenza sufficiente in materia e designano le autorità competenti all’organizzazione dei corsi che sono le Regioni e le Province Autonome.

E’ previsto, inoltre, che la vendita di prodotti fitosanitari sia organizzata tramite personale a cui sia rilasciata attestazione dell’adeguata formazione in numero sufficiente per fornire le informazioni sull’uso dei fitofarmaci e le istruzioni in materia di rischi e sicurezza per la salute umana e per l’ambiente.

Allo stesso scopo di favorire la disponibilità di una conoscenza accurata ed estesa all’intera collettività risultano, inoltre, promossi programmi di informazione e di sensibilizzazione riguardanti i rischi ed i potenziali effetti acuti e cronici per la salute, gli organismi non bersaglio e l’ambiente derivanti dall’impiego di fitofarmaci e sull’utilizzo di alternative non chimiche.

L’istituzione di sistemi che consentono l’ispezione tecnica periodica delle attrezzature per l’applicazione di prodotti fitosanitari impiegate per uso professionale, sempre all’interno del piano d’azione nazionale, si integra, quindi, con le norme della coeva Dir. 21 ottobre 2009, n. 2009/127/CE del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica, la Dir. 17 maggio 2006, n. 2006/42/CE relativa alle macchine per l’applicazione dei fitofarmaci che introduce requisiti essenziali di sicurezza e di tutela della salute applicabili alla progettazione, e alla costruzione ed alla manutenzione delle macchine specificamente utilizzate per l’applicazione di prodotti fitosanitari.

Poiché l’irrorazione aerea può comportare rilevanti effetti negativi per la salute umana e per l’ambiente, tenuto conto dei potenziali fenomeni di deriva, tale modalità di impiego risulta generalmente vietata salvo eventuali deroghe per le aree in cui le caratteristiche del terreno rendono impossibile i trattamenti con i mezzi consueti (ad es. aree collinari o terrazzate); mentre risulta ridotto al minimo o vietato l’uso in alcune zone riconducibili ad un’elencazione tassativa comprendente le aree di interesse collettivo quali: parchi e giardini; campi sportivi e aree ricreative; cortili delle scuole e parchi gioco non che aree adiacenti a strutture sanitarie; aree naturali protette o siti appartenenti alla rete Natura 2000 non che quelle frequentate da lavoratori agricoli in quanto trattate di recente.

Misure specifiche sono, quindi, previste per la salvaguardia dell’ambiente acquatico e delle fonti di approvvigionamento d’acqua potabili, ad esempio, realizzando fasce di rispetto o aree di salvaguardia ovvero piantumando con siepi i corsi d’acqua superficiali per ridurre l’esposizione dei corpi idrici alla dispersione dei prodotti irrorati, al drenaggio e al dilavamento. Diversamente è prevista l’eliminazione o, comunque, la riduzione dell’applicazione di fitofarmaci lungo le strade, le linee ferroviarie, le superfici molto permeabili in prossimità di corsi d’acqua ovvero su superfici impermeabilizzate che presentano un rischio elevato di dilavamento nelle acque superficiali o nei sistemi fognari.

Molto importante è l’incentivazione dei metodi di difesa fitosanitaria a basso apporto di fitofarmaci, in particolare, attraverso la difesa integrata, in vista della produzione di colture sane ottenute perturbando il meno possibile gli ecosistemi agricoli e promuovendo meccanismi naturali di controllo degli organismi nocivi. Il Piano d’azione nazionale, in attuazione di quanto previsto dalla dir. 2009/128/CE stabilisce le modalità con cui intende realizzare la descritta integrazione e le tecniche alternative che devono essere applicate a partire dal 1° gennaio 2014.

Va osservato, per altro, che oltre all’impiego sono sottoposte ad una specifica regolamentazione anche le operazioni di manipolazione e di stoccaggio dei prodotti fitosanitari; di trattamento dei relativi imballaggi e di smaltimento delle miscele rimanenti non che di pulizia delle attrezzature impiegate.

Registrato presso il Tribunale Civile di Roma, Sezione per la Stampa e l'Informazione al n. 367/2008 del Registro della Stampa. Direttore Responsabile: Paolo Falcioni.
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