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Inea, il paesaggio agrario come valore economico

Il paesaggio agrario italiano ha un valore economico oltre che estetico. E’ quanto emerge da un seminario organizzato dall’Inea nell’ambito del quale si è evidenziato come le misure previste dalla Politica Agricola Comunitaria mirano ad eliminare le cause che producono il degrado paesaggistico, avviando una gestione sostenibile del territorio in modo tale che sia possibile coniugare l’attività produttiva e commerciale dell’agricoltura con le altre funzioni non strettamente economiche derivanti dall’ambiente, nell’ottica di un paesaggio inteso come bene comune.

Il paesaggio è la percezione prevalentemente visiva che l’uomo ha dell’ambiente che lo circonda. La percezione ha una componente soggettiva ed una oggettiva derivante dall’ambiente esterno. Il paesaggio è il frutto di una ricostruzione che opera il cervello rispetto agli stimoli esterni ed il modo con cui avviene tale ricostruzione ha una base genetica ed una culturale.

Secondo l’Ocse, il valore del paesaggio deriva dalle funzioni che esso svolge, cioè dal tipo di bisogni che può soddisfare e, quindi, dai benefici che può produrre. La definizione di politiche paesaggistiche deve essere supportata da analisi specifiche e criteri di valutazione oggettivi. Tali approcci valutativi consentono di mettere al centro dell’attenzione le preferenze degli abitanti e della popolazione locale consentendo di misurare indici sintetici della qualità della vita.

Gli studi condotti in merito dal Dipartimento Territorio e Sistemi Agro-forestali (Università di Padova) hanno evidenziato che i fattori che incidono sulla qualità estetica del paesaggio in senso migliorativo, sono la presenza di siepi e filari, i prati, gli alberi sparsi e gli alberi da frutto, i boschi in pianura, la presenza di corpi idrici e di fabbricati rurali, le strade bianche non rettilinee, mentre peggiorano l’immagine del paesaggio le colture a seminativo e le orticole, i tralicci dell’alta tensione, i fabbricati moderni, le strade di grande percorrenza.

In sostanza, sono preferiti i paesaggi che contengono, al loro interno, elementi di carattere storico culturale e naturalistico oppure paesaggi funzionali alle attività svolte (produttive, ricreative ecc.) per cui risulta molto apprezzata la presenza di ville, edifici storici, chiese, siti archeologici, fabbricati rurali soprattutto antichi, incluse le sistemazioni idrauliche agrarie utilizzate in passato ed altri elementi riferibili all’agricoltura storica di un luogo.

Il paesaggio rurale produce benefici sociali ed economici relativi alla salute ed al benessere (è  scientificamente dimostrato l’influenza positiva che ha sulla psiche umana passeggiare nel verde), migliora il valore immobiliare dei terreni e dei fabbricati, promuove una domanda ricreativa ed agrituristica e crea le condizioni per un vero e proprio marketing del territorio.

Uno studio condotto nella regione Veneto, ha evidenziato il collegamento tra paesaggio e valore immobiliare. Un rustico posto in vicinanza di un fiume vale, in media, il 43% in più, così come se, posto in un area di collina, vale il 17% che in pianura. La veduta di fiumi e laghi fa aumentare il valore degli immobili, ma l’effetto diminuisce rapidamente con la distanza. Un’elevata percentuale di boschi e zone coltivate nelle immediate vicinanze fa aumentare il valore immobiliare di una proprietà fondiaria.

Un’indagine condotta su circa 400 persone ha evidenziato come nella scelta di un luogo per una gita giornaliera, la bellezza del paesaggio sia la voce che ha il punteggio più alto così come ad un agriturismo la prima cosa che gli intervistati richiedono è che sia immerso nel verde e subito dopo che produca alimenti sani e genuini.

Infine, per verificare il nesso tra paesaggio e marketing, il Dipartimento Territorio e Sistemi Agro-forestali dell’Università di Padova ha compiuto uno studio per verificare in che misura la degustazione del vino è influenzata dalla qualità del paesaggio dove viene prodotto. Agli intervistati è stato chiesto di scegliere tra diversi vini caratterizzati da diverse combinazioni di alcuni attributi  quali la qualità (alta, media e bassa), il prezzo della bottiglia (3, 5 e 7 euro), le caratteristiche del paesaggio (degradato, monotono, ben conservato, evocativo).

Sono state, poi, organizzate delle degustazioni per cui ad ogni partecipante si è fatto assaggiare un vino mostrando con delle foto, da quale tipo di paesaggio proveniva. Ebbene il risultato dell’esperimento è stato che uno stesso vino viene percepito come più buono se ad esso è associato un paesaggio più bello.

Al fine di promuovere la conoscenza del paesaggio agrario tra i giovani e, quindi, di creare una maggiore consapevolezza rispetto alla funzione ambientale svolta dall’agricoltura,  il Ministero delle Politiche Agricole ha realizzato con la Rete Rurale Nazionale,  un progetto destinato agli adolescenti Rural4teens che rende fruibili sul web (http://www.rural4teens.it/)  immagini, numeri, e brevi testi che raccontano il paesaggio rurale e le quattro sfide poste dalla Pac e di dedicare un’applicazione specifica, il blog di rural4teens, alla condivisione ed alla socializzazione online.

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