il Punto Coldiretti

La Commissione Ue proroga di 18 mesi l’autorizzazione alla commercializzazione del glifosato

La Commissione Europea ha prorogato l’autorizzazione all’impiego del glifosato per un periodo limitato di tempo, fino al 31 dicembre 2017, in attesa di avere un parere integrativo sulle proprietà della sostanza attiva da parte di European Chemicals Agency (Echa), l’agenzia dell’Unione europea competente per la valutazione dei dossier per la classificazione delle sostanze chimiche. Tale parere sarà preso in considerazione nelle fasi successive alle decisioni che si dovranno adottare.

L’esecutivo ha anche proposto un secondo testo per restringere le condizioni di utilizzo del glifosato nell’Ue Queste condizioni includono il divieto di impiego del co-formulante (POE-tallowamine) in prodotti a base di Glifosato, obblighi per rafforzare il controllo dell’uso in pre-raccolta di Glifosato, nonché per ridurne al minimo l’uso in aree specifiche (parchi pubblici e campi da gioco).  Le discussioni con gli Stati membri hanno avuto luogo nel comitato permanente di questa settimana, ma non hanno portato ad alcuna conclusione.

Pertanto, la Commissione ha dichiarato che “visto che gli Stati membri non sono stati in grado di assumersi le loro responsabilità in merito alla decisione di estensione dell’autorizzazione per un periodo limitato di tempo” ha proceduto autonomamente in quanto ha dovuto rispettare gli obblighi giuridici e la scadenza del 30 giugno 2016 per il rinnovo.

La Commissione Ue aveva originariamente proposto un’autorizzazione di 15 anni, ma a causa delle indecisioni degli Stati membri ha proposto poi un via libera limitato a 18 mesi in attesa di avere un parere tecnico da Echa. Così alla fine la decisione definitiva è stata lascata all’esecutivo.

La discussione sul glifosato è stata molto complessa e controversa da quando gli esperti sul cancro dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (Iarc) hanno dichiarato, a marzo del 2015, che la sostanza probabilmente causa tale malattia. L’Efsa (Agenzia Europea per la Sicurezza Alimentare) ha, invece, espresso un parere contrario a quello dello Iarc, a novembre 2015. Nel frattempo, un meeting della Fao e dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, tenutosi a maggio 2016,sui residui dei fitofarmaci,  ha concluso che il glifosato è improbabile che possa avere un rischio di cancerogenicità per l’uomo, conseguente ad un esposizione alla sostanza tramite la dieta alimentare.

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