il Punto Coldiretti

L’emergenza cinghiali finisce in Parlamento, chiesta la nomina di un Commissario ad Acta

Il Presidente della VIII Commissione Ambiente della Camera, Ermete Realacci, ha presentato un’interrogazione al Ministero dell’ambiente sulla diffusione, ormai incontrollata, dei cinghiali che stanno arrecando gravissimi danni all’agricoltura ed incidenti all’uomo. Secondo alcune stime dell’Ispra tale specie ha ormai superato sul territorio italiano il milione di esemplari determinando un’ alterazione sensibile degli equilibri ecologici.

Sono i parchi, infatti,  gli enti maggiormente competenti nell’individuazione di strumenti atti a governare questo ormai annoso problema: alcuni di essi hanno già attuato le linee guida dell’Ispra mentre altri le hanno applicate in modo insufficiente. Si chiede, pertanto, al Ministero dell’Ambiente di nominare un commissario ad acta per fronteggiare la situazione anche nei parchi dove non sono state adottate specifiche misure di contenimento della specie. Del resto, nell’interrogazione si sottolinea anche che la proliferazione smisurata della specie è aggravata anche dal fatto che non esiste una specie animale antagonista.

Inoltre, il problema si é aggravato a tal punto, a causa delle immissioni da parte di cacciatori, di alcuni esemplari dei Carpazi che sono particolarmente forti e prolifici, tanto ormai da essere diventati una specie invasiva. Coldiretti condivide in pieno l’iniziativa portata avanti dall’on. Realacci in quanto il problema. per le imprese agricole. ha ormai assunto contorni emergenziali e, fino a questo momento, non si è riusciti, nonostante i vari tentativi di modifica della legge quadro sulla caccia, a porre in essere soluzioni adeguate per risolvere il problema e ridurre in modo sensibile i danni agli agricoltore ed alle persone.

Ormai, secondo Coldiretti, non si tratta più solo di una questione di risarcimenti, ma è diventato un fatto di sicurezza delle persone e della vita nelle campagne nonché nelle aree periferiche delle città. Per chi opera nelle aree montane e svantaggiate è a rischio la possibilità di poter proseguire l’attività agricola ma anche di circolare sulle strade o nelle vicinanze dei centri abitati. Di fronte al’escalation dei danni provocati da cinghiali ma anche nutrie, corvi ed altri animali selvatici gli agricoltori della Coldiretti chiedono da tempo una riforma della legislazione vigente  che garantisca l’indispensabile presenza delle aziende agricole a tutela del territorio.

Di recente, è  stato elaborato dalla Coldiretti un documento di base, sul quale si è avviato un approfondito confronto con Legambiente, che costituisce una prima proposta da sviluppare ulteriormente che rappresenta l’avvio di un comune percorso di lavoro per arrivare ad una più efficace e ampia analisi degli interventi finalizzati ad organizzare forme di programmazione di lungo periodo.

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