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Lotta alle infestanti della menta, autorizzato il terbacile ma solo in Piemonte

Il Ministero della Salute ha concesso l’autorizzazione in deroga del terbacile (nome del formulato commerciale Sinibar Dg) sulla coltura della menta, per l’impiego come diserbante per il controllo delle infestanti annuali e perenni. Il prodotto può essere utilizzato solo nella Regione Piemonte, per un periodo limitato a 120 giorni con scadenza il 29 giugno 2015.

Secondo il rapporto Ismea “Piante officinali in Italia: un’istantanea della filiera e dei rapporti tra i diversi attori” pubblicato nel 2013, in Italia sono coltivati 253,54 ettari di menta dolce e piperita, per un utilizzo annuo di 72.000 kg ed un valore di mercato di 327.600 euro. La menta è tra quelle poche colture officinali per le quali esiste una consolidata prassi agronomica, che ne consente la produzione in un contesto avanzato e competitivo.

Nel mondo la coltivazione di menta riguarda 2.786 ettari per una produzione di  81.241 tonnellate (fonte Faostat, dati al 2013). Tra le diverse piante officinali è quella che ha le minori superfici investite rappresentando solo lo 0,03 per cento delle superfici mondiali, anche se va naturalmente considerato che si tratta di un aggregato molto più omogeneo sotto il profilo merceologico. La resa della menta è di 1120 Kg/ha.

La produzione globale, nel periodo 2000-2002, è stata di 2.656 ettari mentre nel periodo 2008-2010 è salita a 2.838 ettari. La menta ha segnato, quindi, un aumento di superficie coltivata pari al 6,9 per cento, mentre la produzione, che era di 55.062 tonnellate, è cresciuta fino ad arrivare nel 2008-2010 a 71.099 tonnellate registrando un +29,1 per cento.

La produzione è cresciuta da 20.731 tonnellate ad ettaro a 25.052 tonnellate/ettaro.  La menta mostra un discreto incremento della produzione, tanto da lasciare ipotizzare un miglioramento dell’efficienza del comparto soprattutto in presenza di processi di ristrutturazione.

Il primo paese al mondo produttore di menta è il Marocco che con una superficie di poco meno di 2mila e 600 ettari – oltre il 92 per cento del totale – ed una produzione di quasi 72mila tonnellate detiene di fatto il monopolio della coltura. La menta prodotta in Marocco è della specie da infuso (Menta spicata L.) 16. Il dato in esame è fortemente influenzato dalle specie e varietà per infusi e impiego aromatico fresco ed essiccato (Mentha spicata L. e Mentha piperita L.).

Probabilmente nell’aggregato statistico considerato è poco presente la menta da mentolo (Mentha arvensis var. piperascens Malinv. ex Holmes e Mentha longifolia L.) che a livello mondiale rappresenta una produzione molto importante. Secondo altre fonti (stime Fippo) i consumi di mentolo naturale nel 2010 sono stati circa 14.000 tonnellate, con una superficie investita stimabile tra i 450 e i 500 mila ettari, prevalentemente localizzati in India, Cina e Brasile. La produzione e la commercializzazione della menta può essere distinta in diverse varietà che hanno utilizzi differenti. La Mentha x piperita viene utilizzata per l’estrazione dell’olio essenziale, che viene rettificato, e non rientra nel mercato del mentolo puro. Ma è usata anche per il consumo alimentare. La Mentha spicata, ricca in carvone, viene utilizzata per infuso fresco. Dalla Mentha arvensis si estrae il mentolo.

I maggiori produttori mondiali di menta, dopo il Marocco, sono la Cina (Mentha arvensis), gli Usa e l’India (Mentha x piperita). Una parte considerevole dell’olio essenziale di menta (dalle 3 alle 4 mila tonnellate) viene prodotta negli Stati Uniti, valori cui corrispondono circa 60.000 ettari di coltivazione. A queste si devono aggiungere le coltivazioni di menta in India, i cui valori fanno concorrenza agli Usa, e quelle in Cina. La menta cinese, ricca in mentolo, è prodotta per estrarre tale principio attivo. Il prodotto parzialmente dementolato, ma con ancora più del 50 per cento di mentolo, ha un basso costo e viene impiegato per preparare prodotti della cura personale come ad esempio i dentifrici.

Nell’Ue i paesi produttori sono soprattutto Spagna e ItaIia. Nel nostro paese vi sono circa 250 ettari coltivati a Mentha x piperita per l’ottenimento di olio essenziale e circa 10 ettari sono coltivati a Mentha spicata per il mercato del fresco ad uso infusionale. Foglie e fiori sono usate in profumeria, nell’industria alimentare e in altre industrie.

A fronte di una pianta officinale che potrebbe, quindi, essere incentivata nella produzione non è chiaro come mai il provvedimento di uso d’emergenza sia stato limitato alla sola Regione Piemonte, dal momento che se è vero che in tale areale si concentra la maggiore produzione di menta, non appare opportuno escludere i produttori di altri areali dalla possibilità d’impiego del terbacile.

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