il Punto Coldiretti

Marchio Ecolabel, i produttori bocciano l’estensione ad alimenti e mangimi

Entro il 31 dicembre 2011 la Commissione europea deve realizzare uno studio per verificare la fattibilità di stabilire criteri affidabili relativi alle prestazioni ambientali durante l’intero ciclo di vita degli alimenti e dei mangimi, inclusi i prodotti della pesca e dell’acquacoltura, al fine di valutare l’eventuale applicazione nell’ambito del settore alimentare dell’Ecolabel, ossia il marchio europeo di qualità ecologica che premia i prodotti  e i servizi migliori dal punto di vista ambientale.

Dunque, il marchio Ecolabel, il cui logo è rappresentato da una margherita, attesta che il prodotto o il servizio ha un ridotto impatto ambientale nel suo intero ciclo di vita pur mantenendo elevati standard prestazionali, in tal modo diversificandolo dai concorrenti presenti sul mercato. Il marchio Ecolabel viene rilasciato dal Comitato Ecolabel-Ecoaudit, che è un organismo indipendente costituito da 14 membri nominati dai Ministeri dell’industria, dell’Ambiente, della Sanità e del Tesoro.

Per valutare l’inserimento di alimenti e mangimi tra i 26 gruppi di prodotti e servizi a cui l’Ecolabel è attualmente assegnato, si è riunito il “Forum Ecolabel”, che ha funzione consultiva del Comitato Ecolabel-Ecoaudit in Italia, ed è composto da enti che rappresentano l’industria, i consumatori e l’ambiente, tra cui la Coldiretti.

Ebbene, in occasione di tale consultazione, la Coldiretti e altre parti interessate hanno espresso forti perplessità sull’opportunità di estendere il campo di applicazione del marchio Ecolabel ai prodotti alimentari, in quanto si ritiene che il settore agricolo non necessita di un marchio aggiuntivo rispetto a quelli già esistenti, che già indicano un’attenzione alle performance ambientali.

In sede di consultazione si è evidenziato che l’applicazione dell’Ecolabel UE nell’ambito del sistema agroalimentare italiano rappresenterebbe una forzatura, posto che l’Italia ha fatto da sempre della tipicità dei prodotti il proprio punto di forza nell’ambito europeo permettendo al settore agroalimentare di restare radicato nel nostro Paese, a differenza di altre attività produttive italiane che sono state facilmente delocalizzate all’estero.

A riguardo, si è rilevato che proprio puntando sulla qualità, negli ultimi dieci anni, vi è stato un aumento del 70% dell’ export di prodotti agroalimentari italiani, dunque, non si avverte l’esigenza di applicare ai prodotti un’ulteriore etichetta con le caratteristiche del marchio europeo. In particolare, rispetto ai prodotti biologici non appare utile la sovrapposizione dell’Ecolabel alla certificazione regolamentata per tali prodotti, posto che, sussiste la possibilità che il marchio europeo sia riconosciuto secondo criteri inferiori a quelli previsti per la certificazione biologica.

Inoltre, in considerazione della normativa comunitaria per la quale l’etichettatura di prodotto non deve riportare informazioni che possano confondere i consumatori, si ritiene che l’applicazione dell’Ecolabel rischierebbe di entrare in contrasto con tale normativa, in quanto si potrebbero generare equivoci con la certificazione biologica. Le perplessità sull’applicazione del marchio europeo derivano, altresì, dalla difficoltà di armonizzare i criteri relativi alle prestazioni ambientali durante l’intero ciclo di vita degli alimenti, adattandoli ai prodotti dei ventisette Paesi dell’Unione Europea, ognuno dei quali ha tecniche di produzione differenti.

Pertanto, nella prima consultazione del Forum Ecolabel le parti interessate hanno dichiarato un’uniforme posizione contraria sulla possibilità di estendere il marchio europeo ai prodotti alimentari. Ad ogni modo, dovendo il parere dell’Italia essere trasmesso alla Commissione europea entro febbraio 2012, gli enti partecipanti si sono riservati di rivalutare la questione nella prossima consultazione del Forum che si terrà a gennaio 2012, anche considerando che sullo studio di fattibilità dell’applicazione del marchio potrebbero essere trasmesse ulteriori delucidazioni da parte della Commissione sulle informazioni che si vogliono veicolare con lo stesso, che potrebbero essere rilevanti per analizzare con più completezza di elementi l’eventuale utilità dell’ applicazione dell’Ecolabel Ue ai prodotti alimentari.

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